La Stampa 10.3.16
“Colpo di spugna sui brogli”
Bassolino tentato dallo strappo
Primarie Pd a Napoli, bocciato il ricorso. Bersani: procedura irrituale
di Guido Ruotolo
Antonio
Bassolino non ci sta. Non accetta il «colpo di spugna», la bocciatura
del suo ricorso, e oggi ne depositerà altri due: al Comitato dei garanti
provinciale e a Roma, perché si pronunci il partito nazionale.
Con
i suoi collaboratori si lascia andare: «Come fanno a non capire? Ho
riaperto una partita chiusa portando in dote 13.000 voti. Con un pezzo
di città che ci aveva voltato le spalle abbiamo riaperto un dialogo.
Schiaffeggiando me offendono migliaia di elettori».
In queste ore
il tormento lo divora. Per la prima volta si ritrova di fronte a un
bivio e deve scegliere. Consapevole che qualsiasi decisione prenderà non
sarà indolore. Se anche l’esito dei nuovi ricorsi dovesse essere
segnato, dovrà rompere con il Pd e presentarsi con una lista civica,
come sembrano invocare i suoi fedelissimi? Oppure si ritirerà
sull’Aventino? Escluso comunque che farà la campagna elettorale per
Valeria Valente, per sconfiggere Luigi De Magistris, il sindaco uscente.
Antonio
Bassolino non ha deciso ancora. Non parla più di «disgusto» di fronte
ai brogli ma, bollando la decisione della bocciatura sul suo ricorso
come «una sentenza preconfezionata dai vertici del Pd», confida nelle
due nuove richieste di riesame. «Per molto meno - ha ribadito ai suoi
collaboratori - sono stati cancellati dei voti in Liguria».
L’«altro»
Bassolino, quello che avevamo conosciuto fino all’epilogo della uscita
di scena da governatore della Campania, avrebbe subito stoppato
l’ipotesi di candidatura autonoma e si sarebbe pubblicamente schierato
con il partito e dunque con la Valente. I suoi ipotizzano una «settimana
di passione» che si concluderà «con un momento assembleare del popolo
di sostenitori della sua candidatura».
Isaia Sales, che ha avuto
un passato politico «bassoliniano», prova a spiegare il tormento dell’ex
sindaco di Napoli ed ex governatore della Campania: «Lui ha sempre
avuto un profilo istituzionale e mai contro il partito. Bisogna però
capire quali conseguenze su di lui ha provocato il trauma della
sconfitta per i brogli».
Bassolino parla su Facebook: «Invece di
riflettere e discutere, il Pd chiude gli occhi. È un colpo di spugna che
offende le primarie e la città».
Da subito i vertici nazionali
del Pd, senza aspettare il Comitato dei garanti, hanno riconosciuto come
regolari le primarie napoletane, provocando una forte censura da parte
dell’ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani: «È irrituale che ci siano
stati pronunciamenti di esponenti dell’esecutivo del partito prima della
commissione di garanzia». Ed è proprio questo il «vulnus» che rischia
di approfondire il solco che separa Bassolino dal Pd.
Ci prova, a
sera, la vincitrice delle primarie, Valeria Valente, a mandare un
messaggio di pacificazione nei confronti dello sconfitto: «So che è
combattuto, che non ha deciso ancora. Farò di tutto per recuperarlo,
consapevole che anche lui vuole mandare a casa il sindaco De Magistris».
Valente, Andrea Cozzolino, Antonio Borriello, il capobastone
immortalato da Fanpage mentre distribuisce un euro agli elettori nei
seggi della zona orientale della città. Sono tutti figli di Antonio
Bassolino che lo hanno abbandonato.
«Nel Pd c’è un cambiamento al
centro che ruota attorno a Renzi - commenta il sociologo Mauro Calise -
mentre la periferia è in mano ai signori delle tessere e dei voti.
Bassolino ha ottenuto un significativo voto d’opinione nel centro della
città, il voto espresso da quel poco di organizzazione rimasta in piedi a
San Giovanni, Ponticelli e Bagnoli e Fuorigrotta si è concentrato su
Valeria Valente. Il candidato a sindaco non intercetta il voto
d’opinione e sarà impari la lotta per sconfiggere De Magistris».
L’urgenza
di ricompattare il proprio esercito per tentare di espugnare il fortino
di Palazzo San Giacomo saldamente in mano al sindaco Luigi De
Magistris, porta Valeria Valente a raffreddare le polemiche: «Martedì ho
inviato degli sms a Bassolino che mi ha risposto in modo piccato. In
queste ore segnali importanti sono arrivati dal suo entourage. È ora che
tutti insieme proviamo a battere Luigi De Magistris».