martedì 1 marzo 2016

Repubblica 1.3.16
Il gesuita Hans Zollner
“Quella storia mi ha sconvolto in Italia non ci sono numeri certi”
di P. R.

Hans Zollner, gesuita, membro della Commissione anti pedofilia creata da Francesco, che effetto le fa vedere Spotlight?
«Mi sento turbato e sconvolto. È incredibile come solo 15 anni fa si poteva agire così. La scoperta dei fatti a Boston è stato un momento decisivo per far determinare l’allora cardinale Ratzinger nella lotta contro questa piaga. Egli da Papa ha poi preso una posizione molto chiara, e tramite le direttive della Dottrina della Fede ha lottato contro l’omertà. Francesco continua in questa linea: incontra vittime, e per la prima volta lo ha fatto dentro il Vaticano, e ha detto che un vescovo che ha spostato un sacerdote abusatore da una parrocchia a un’altra dovrebbe chiedere le dimissioni».
Nel film ci sono i numeri di molti Paesi. Manca l’Italia, perché?
«L’unico Paese di cui abbiamo numeri certi sono gli Usa. Si parla di un enorme “Dunkelfeld”, parola tedesca che significa “un campo oscuro” di cui è difficile percepire le vere dimensioni, sia nella Chiesa, sia nelle altre istituzioni, sia nelle famiglie».
Oggi si può dire che la Chiesa ha arginato il fenomeno?
«Non dobbiamo smettere di lavorare per scoprire i crimini e i peccati, di fare giustizia per le vittime e far sì che queste cose indicibili non accadano più. Dobbiamo lavorare a 360 gradi nella prevenzione. Ci sono molte iniziative dentro e fuori la Chiesa».