La Stampa 8.3.16
La lezione delle donne siriane
di Staffan De Mistura
Ecco
il messaggio che l’inviato speciale dell’Onu per la Siria ha destinato
alle donne siriane in occasione della Festa dell’8 marzo.
As-Salaam-Alaikum,
oggi è la giornata internazionale della donna. E se c’è un posto al
mondo dove dobbiamo riconoscere e premiare la sofferenza, il coraggio,
la resistenza e la determinazione delle donne, è la Siria. Ho incontrato
numerose siriane, in Siria come fuori, e ho avuto modo di vedere con i
miei occhi come si sono comportate in questi terribili cinque anni di
conflitto, quanto enormemente hanno sofferto e la grande dignità che
hanno dimostrato.
Ci sono state madri che
hanno perso i loro figli, mogli che hanno perso i mariti, sorelle che
hanno perso i fratelli. Ci sono donne che cercano i loro cari,
arrestati, torturati o rapiti. Hanno combattuto ogni giorno, per avere
acqua, cibo e un posto al sicuro e al caldo per i loro bambini. Ogni
giorno, nonostante le bombe, i bombardamenti, i combattimenti, hanno
cercato di portare i bambini a scuola. Non si arrendono mai. Madri e
nonne hanno mandato avanti i focolari, con coraggio e determinazione,
nonostante tutto. Per cinque anni hanno rappresentato una lezione per
tutti gli uomini e le donne del mondo. Nonostante tutto, si rifiutano di
abbandonare la speranza, in realtà sono loro a darci una speranza,
dicendo «vogliamo continuare a credere nella Siria multiculturale, in
quella meravigliosa Siria che abbiamo amato per migliaia di anni».
Queste
donne hanno, e devono avere, il diritto di essere parte del processo
politico e del negoziato che noi alle Nazioni Unite vogliamo avviare.
Esse sono parte del futuro, del presente e del passato della Siria.
Hanno tanto da dire e tanto da insegnarci. Ho istituito un comitato di
consiglieri speciale, composto soltanto di donne siriane, che hanno la
capacità e la professionalità per consigliare me e, attraverso me, le
diverse delegazioni, suggerendo quelle che sono le necessità reali
quando parliamo di una nuova governabilità, di una nuova Costituzione e
di nuove elezioni, in altre parole, del futuro della Siria.
Questo
però non basta. Vogliamo che le delegazioni, sia dell’opposizione sia
del governo siriano, includano donne, e che a queste donne sia permesso
di esprimersi, che non siano parte del negoziato solo per
rappresentanza. Insisteremo su questo punto perché la voce delle donne
siriane merita di essere ascoltata. L’abbiamo già sentita e ci ha
parlato di coraggio, determinazione, dignità e resistenza.
Oggi
che in tutto il mondo viene celebrata la giornata internazionale delle
donne le salutiamo e le ringraziamo per il messaggio che mandano a tutti
noi. Non arrendersi mai, continuare a cercare di costruire un futuro
per i vostri figli: è questo che fanno le donne siriane.