La Stampa 4.3.16
Lo sfogo dell’ambasciatore Massolo
«L’Egitto non collabora sul caso Regeni»
di Grazia Longo
Alle
proteste dei nostri inquirenti e della Farnesina sulla scarsa
collaborazione dell’Egitto per scoprire chi ha torturato e ucciso Giulio
Regeni, si aggiungono ora le critiche del coordinatore dei servizi
segreti. «Non abbiamo una collaborazione piena, soddisfacente, con
l’Egitto - stigmatizza l’ambasciatore Giampiero Massolo -. Noi stiamo
facendo il possibile perché la collaborazione sia completa e sollecita e
ci consenta di arrivare alla verità». Troppe le reticenze su quello che
è accaduto al giovane ricercatore friulano martoriato dopo essere stato
rapito il 25 gennaio. Al punto da mettere in crisi i rapporti
diplomatici tra i due Paesi. Il dossier consegnato dagli investigatori
egiziani al nostro pool in trasferta al Cairo è incompleto e parziale.
Mancano foto, video e sui tabulati telefonici non ci sono le chiamate
fallite da parte di Gennaro Gervasio la sera del sequestro. Non sono
stati inoltre consegnati neppure i tracciati delle celle telefoniche,
richiesti dal pm Sergio Colaiocco, per stabilire chi era accanto a
Giulio, sotto la sua abitazione, al momento della scomparsa.