La Stampa 3.3.16
Mosè ritrova la parola grazie a 250 mila volontari
Lavorando
da casa con un software hanno decifrato un papiro trovato nell’800 in
migliaia di pezzi e messo online ne è emersa un commedia ispirata al
Libro dell’Esodo
di Vittorio Sabadin
Duemila anni
prima di Charlton Heston nei Dieci comandamenti, un altro attore
recitava sulle rive del Nilo la parte di Mosè, in una commedia scritta
nello stile greco e ispirata al Libro dell’Esodo. Lo ha scoperto il più
grande gruppo di ricercatori che si sia mai messo all’opera su un antico
papiro: circa 250.000 mila persone che, lavorando da casa al proprio
computer, stanno aiutando l’Università di Oxford a ricostruire e a dare
un senso a migliaia di documenti trovati più di un secolo fa a
Ossirinco, a 190 chilometri dal Cairo.
Nel 1897 due studenti,
Bernard Grenfell e Arthur Hunt, avevano scoperto in una montagna di
spazzatura appena fuori dall’abitato dell’antica capitale del XIX
distretto dell’Alto Egitto un inestimabile tesoro di frammenti di
papiro, che coprivano un arco storico tra il I secolo a.C. e il VII
d.C., gli anni della dominazione greca e romana. I documenti recuperati e
portati nella Sackler Library di Oxford dai due archeologi dilettanti
erano circa 500.000 e decifrarli tutti sembrava un’impresa impossibile.
Nel 2012, 105 anni dopo, ne erano stati trascritti solo 5.000 e a quel
ritmo sarebbero occorsi altri 10.000 anni, un’intera era geologica, per
venirne a capo.
Trascritti 200 mila testi
L’idea giusta è
venuta al professor Dirk Oddbink: se la Sackler avesse messo a
disposizione online i frammenti di papiro, sarebbe stato possibile
utilizzare il lavoro di migliaia di volontari grazie a un particolare
software che avrebbe reso molto semplice la decifrazione anche a chi non
conosceva il latino e il greco antico. È nato così l’Ancient Lives
Project, che si avvale di algoritmi noti agli astrofisici di Oxford
grazie ai quali ogni singola lettera identificata da un volontario è
messa in correlazione con le altre e con testi dell’epoca, in modo da
ricostruire pazientemente ogni scritto nel database centrale.
L’adesione
al progetto è stata entusiasmante e persino nelle scuole studenti e
scolari contribuiscono a svelare i papiri della discarica di Ossirinco.
«Da quando il progetto è partito - ha detto Oddbink al sito web
dell’Independent di Londra - grazie all’aiuto dei volontari abbiamo
potuto trascrivere quasi 200.000 testi, mettendo insieme frammenti di
papiri mangiati dai vermi o usati per incartare il pesce, o peggio».
Uno
di questi è proprio il lavoro teatrale scritto all’inizio del I secolo
a.C. in trimetro giambico da un certo Ezechiele, nel quale Mosè recita
un lungo monologo per descrivere come fu salvato dalle acque dalla
principessa egizia e consegnato poi a una balia che era in realtà sua
madre. Dell’esistenza di questo lavoro aveva parlato all’inizio del 300
Eusebio di Cesarea, uno dei padri della Chiesa, ma non ne erano mai
state trovate copie. Un altro testo inedito e prezioso scoperto tra i
frammenti di Ossirinco è una parziale trascrizione di Andromeda, la
commedia di Euripide rappresentata nel 412 a.C. e andata perduta. Ne
conosciamo la trama grazie a pochi frammenti rimasti, ma è la prima
volta che alcune righe del lavoro vengono alla luce. «È come - ha
commentato Oddbink - avere ritrovato un testo di Shakespeare che nessuno
conosceva».
Un antico teenager ribelle
Molti dei papiri
gettati nella discarica sono prescrizioni mediche e brevi trattati di
medicina. Dopo una sbornia, si consiglia ad esempio di avvolgere il
collo con foglie di Ruscus racemosa, un rimedio che si potrebbe provare
anche oggi, visto che la pianta è in Italia dai tempi dei Medici. Un
altro documento descrive l’esame autoptico, effettuato nel III secolo,
di una ragazza di 12 anni, una schiava morta annegata nel Nilo mentre
nuotava con i suoi amici. Nei frammenti si leggono molte storie di vita
familiare che mostrano a volte straordinarie affinità con la vita di
oggi. In un papiro, ad esempio, c’è la prova che i teenager non sono mai
cambiati: un ragazzo di 14 anni dice a suo padre che se non avrà il
permesso di andare nella grande città di Alessandria smetterà di bere e
mangiare.
Il grande lavoro sui papiri di Ossirinco prosegue in
migliaia di case del mondo grazie a persone anonime che aiutano
l’Università di Oxford a svelare un pezzo di storia. E leggere per primo
qualcosa che nessuno ha letto da migliaia di anni dà a tutti la stessa
emozione che provano gli archeologi quando entrano in una tomba
inviolata.