La Stampa 29.3.16
La processione onora il boss
Il sindaco si sfila il tricolore
Catania, un centinaio di fedeli ha deviato dal nuovo percorso
di Fabio Albanese
La
processione del Cristo morto, “u Signuri u munnu” è uno degli
appuntamenti dell’anno che richiamano la partecipazione di San Michele
di Ganzaria, paesino del Catanese. Fino all’anno scorso il tragitto era
sempre quello, con un passaggio anche per piazza del Monte Carmelo, su
cui si affaccia pure la casa della famiglia di Francesco La Rocca, “zio
Ciccio”, boss ergastolano da 11 anni, al 41 bis con varie condanne per
mafia. Quest’anno no non avrebbe dovuto essere così perché il parroco
don Nino Maugeri e alcuni organizzatori delle manifestazioni della
settimana santa avevano deciso che era ora di cambiare, «per ridurre i
tempi della festa, evitando i punti meno popolati», come hanno spiegato.
Ma non tutti sono stati d’accordo e il dissenso è emerso nella
processione del venerdì santo, quando la statua del Cristo morto è stata
portata fin sotto casa del boss. A un certo punto, infatti, una parte
di processione ha ripreso il vecchio percorso, arrivando fino al
quartiere del Carmine. I portatori e un centinaio di fedeli sono passati
sotto la casa del boss mentre sindaco, parroco, comandante della
stazione dei carabinieri, attoniti sono rimasti in piazza Vittorio
Emanuele, sul percorso previsto, con la statua della madonna e quelle
dei santi Maddalena e Giovanni. Sotto casa del boss, scroscianti
applausi raccolti anche da alcuni familiari.
Il sindaco, Gianluca
Petta, nel frattempo si sfilava la fascia tricolore: «Mi sono voluto
dissociare apertamente. Se qualcuno ha sbagliato deve pagare». La
procura di Caltagirone ha aperto un’inchiesta: «Quel tragitto non era
autorizzato - dice il procuratore Giuseppe Verzera - e la persona di cui
parliamo è un personaggio di spicco della mafia». Dopo quella a monte
Calvario, la processione ha fatto un’altra deviazione, stavolta con le
altre statue; per gli investigatori una sorta di depistaggio per
spostare l’attenzione verso la protesta per il cambio di percorso di
quest’anno. Il parroco è amareggiato ma convinto che le modifiche al
percorso della processione fossero opportune.
La famiglia di “zio
Ciccio” esulta: «Vi dovete mangiare i gomiti - scrive su Facebook il
nipote Giuseppe Triolo - sei un grande uomo da onorare e da stimare.
Nonno ti voglio bene... invidiosi e perdenti fate schifo». La figlia del
boss, Rosaria La Rocca, rincara: «Mio padre cosiddetto boss è da 11
anni che manca da casa, come potrebbe obbligare un cambio di tragitto di
una processione che da cento anni percorre le stesse vie? Se il
tragitto è stato deviato, è per il volere del popolo. Solo tre parole,
umiltà, carità e amore e qui c’è Dio, è il motto con cui mio padre ha
educato i suoi figli». E “posta” due foto di quando papà portava a
spalla la statua del Cristo morto.