martedì 29 marzo 2016

La Stampa 29.3.16
Sanders non molla e va all’attacco di Hillary
di Francesco Semprini

Bernie Sanders non molla la presa e incassa una serie di vittorie che galvanizzano il suo elettorato pronto a sostenerlo sino alla convention democratica di Filadelfia del prossimo luglio. E nonostante il distacco che lo separa dalla front runner Hillary Clinton in termini di delegati, il senatore social-democratico punta a mettere a segno nuovi successi e annuncia battaglia dura anche alle primarie di New York. È nell’estremo Ovest che Sanders mette a segno vittorie con largo margine: Stato di Washington, Alaska e Hawaii, dove nei caucus distacca la rivale Clinton.
Una delle giornate migliori per il senatore del Vermont convinto di poter replicare in Wisconsin, dove si vota il 5 aprile. «Abbiamo un sentiero di vittoria - dice - nessuno può negare che la nostra campagna stia vivendo un momento favorevole». Poi si rivolge ai giovani, la base forte del suo consenso: «Stiamo vincendo grazie al vostro straordinario contributo, e continueremo a farlo per rendere migliore il futuro dell’America». E secondo quanto riportato dai media americani per le prossime tappe elettorali Sanders ha messo a punto una strategia, ovvero andare all’attacco con un «tour» serratissimo e una tattica simile a quello applicato in Michigan, dove nelle scorse settimane il senatore liberal ha messo a segno un sorpasso inaspettato.
Puntando tutto sulla sfida con la rivale proprio nello Stato tra quelli a lei più favorevoli, New York, di cui è stata senatrice, e che vota per le primarie democratiche il prossimo 19 aprile. E anziché giocare in difesa Sanders passa all’attacco tornandone a criticare le iniziative elitarie. Come la cena del 15 aprile con Hillary Clinton, George e Amal Clooney nella Bay Area, in California, dove due posti al tavolo principale costeranno oltre 350 mila dollari, il 400% del reddito medio annuo per un cittadino di San Francisco. «Una oscenità», avverte il senatore, che chiarisce di essere un fan di Clooney come attore e che la sua «non è una critica a lui, ma al sistema corrotto di finanziamento della campagna elettorale». «Un sistema - prosegue - dove i grandi finanziatori hanno un peso sproporzionato sul processo politico».
Dopo quella di gala, il 16 aprile si terrà un’altra cena di raccolta fondi per l’ex First lady nella villa dei Clooney in California e parteciparvi costerà 33 mila dollari a testa.
Il Golden State voterà per le primarie il 7 giugno, e in palio ci sono 475 delegati. Ad oggi il conto dei delegati vede Hillary in testa con 1.712 grandi elettori a fronte dei 1.004 di Sanders, ma al netto dei superdelegati, che danno il sostegno indipendentemente delle votazioni il bilancio è di 1.243. Ne servono 2.383 per ottenere la nomination democratica e allo stato attuale il confronto rischia rendere ancora più profonda la spaccatura tra l’elettorato della Clinton e quello di Sanders. Col rischio di un alienamento di quest’ultimo e, in caso di vittoria di Hillary, di un’ondata di astensionismo al voto di novembre dando un vantaggio trasversale al candidato repubblicano, Trump o Cruz.