mercoledì 23 marzo 2016

La Stampa 23.3.16
I pm pensano al test genetico sul sacerdote di Cielle
di Giacomo Galeazzi - Ilario Lombardo

Gli investigatori puntano su un prete e su una nuova traccia di Dna ancora senza nome. Come svelato dalla Stampa, in mano hanno l’agenda della supertestimone Patrizia Bianchi su cui è appuntato un dialogo vecchio di quasi 30 anni tra lei e Stefano Binda, entrambi ciellini come lo era Lidia Macchi e lo sono molti protagonisti della vicenda. Secondo gli appunti della donna, il dialogo è questo: «Tu non sai, non puoi nemmeno immaginare cosa sono stato capace di fare» le dice lui. Patrizia riporta questa frase e anche quella attribuita da Binda - sempre secondo la testimonianza della donna - a un prete. «Per quanto è nelle tue responsabilità, e questo solo Dio lo sa, io ti perdono». Una frase firmata “D” (che indica “don”) che alluderebbe a un pentimento raccolto in confessione da un sacerdote. Le indicazioni di Patrizia portano a un prete, don Fabio Baroncini, storica guida spirituale di Comunione e Liberazione a Varese e oggi parroco a Milano. Alla Stampa che lo ha intervistato ha negato di avere informazioni sul delitto, ma i magistrati sospettano che invece possa sapere qualcosa di utile alle indagini. Per questo dovrebbe essere nuovamente interrogato e soprattutto sottoposto al test del Dna.
Un altro elemento al vaglio degli inquirenti è infatti la traccia genetica sulla linguetta della busta dov’era contenuta la lettera anonima «In morte di un’amica» che, secondo la ricostruzione dei pm, incastrerebbe Binda. Il Dna è maschile ma non appartiene a Stefano, né agli altri uomini coinvolti a vario titolo in questa storia.
L’unico con cui non è stato ancora fatto l’incrocio è proprio don Baroncini. Ovviamente tra le tante possibilità c’è anche quella che a leccare la busta contenente la lettera arrivata a casa Macchi il giorno del funerale, e piena di riferimenti all’omicidio (in quei giorni non ancora resi pubblici), potrebbe essere stato un uomo che non c’entra nulla con quanto accaduto, per esempio un portalettere. Intanto, però, è su un prete che gli investigatori hanno spostato l’attenzione.