mercoledì 2 marzo 2016

La Stampa 2.3.16
Da sinistra fuoco su Vendola
E il M5S: figli al supermarket
Bersani: “Lo rispetto ma non mi convince”. Orfini: sono contrario
di Amedeo La Mattina

È diventata un caso politico la maternità assistita alla quale Nichi Vendola ha fatto ricorso per avere un figlio. Ma se erano scontate le critiche da destra e dagli ambienti cattolici, non altrettanto le perplessità e i dubbi di molti esponenti della sinistra. Soprattutto da personalità vicine al leader di Sel come Laura Boldrini («ho molte riserve») e da molte donne, intellettuali, giornaliste e scrittrici che rappresentano la storia del femminismo italiano (una per tutte Franca Fossati). Certe prese di distanza sono clamorose. Per esempio quella dell’ex segretario del Pd Bersani: «Sono molto amico di Vendola, lo stimo, rispetto le scelte individuali, ma non da oggi dico che l’utero in affitto non mi convince». Orfini, presidente dei Dem: «Io ero, sono e resto contrario, ma ho rispetto per un figlio che è nato».
Una critica inaspettata anche quella del governatore siciliano Rosario Crocetta, omosessuale dichiarato: «La penso come il presidente Boldrini, non esiste il diritto ad avere figli. Esiste il diritto delle madri ad avere i propri figli. L’utero in affitto riduce la donna a incubatrice». Prende le distanze pure Alfredo D’attorre che ha lasciato il Pd per unirsi a Sel nella Sinistra italiana. Dopo aver definito «vergognosi gli attacchi personali», il deputato precisa che sulla maternità surrogata si esprimerà sempre contro alla sua introduzione in Italia.
A parte l’affondo Marco Tarquino, direttore dell’Avvenire («il triste mercato dell’umano cresce e ha ingressi di destra e di sinistra»), il resto ha il sapore della battaglia politica. Nell’attacco si sono distinti i 5 Stelle, a partire da Grillo per il quale c’é qualcosa del concetto di utero in affitto che lo spaventa. «E non ha nulla a che fare con l’omosessualità oppure l’eterosessualità; mi spaventa la logica del “lo facciamo perché è possibile”, del sentimento low cost”». Ancora più pesante Luigi Di Maio che parla del rischio di aprire «il supermarket con codici a barre sui bambini che non possono diventare una merce». Di Maio ricorda che i bambini da adottare sono tantissimi e che quella dell’utero in affitto è una pratica da scongiurare: il supermarket dei bambini va chiuso, è una cosa abominevole», sostiene Di Maio. Il quale propone un referendum popolare per introdurre in Italia l’adozione per coppie omosessuali. L’attacco dei 5 Stelle è politico e personale. Alessandro Di Battista infatti non parla solo di bambini usati. Ricorda che proprio mentre si discute sul comportamento di Vendola, l’ex governatore pugliese è stato rinviato a giudizio nel processo sul disastro ambientale dell’Ilva.
A difendere totalmente Nichi rimane il suo partito. Il capogruppo di Sel Arturo Scotto definisce «festival dell’ignoranza» quello al quale si è unito Grillo e i 5 Stelle. E anticipa quelle che saranno le argomentazioni di Vendola. Ovvero che «la pratica effettuata nel caso specifico è avvenuta in California dov’è regolamentata e dove l’accesso è limitato a figure esclusive: non parliamo di Paesi in via di sviluppo o in condizioni di povertà ma di famiglie benestanti che scelgono di accedere alla maternità surrogata».