La Stampa 1.3.16
L’attacco di Famiglia Cristiana
“Nichi, hai preso un figlio altrui”
Anche dalla Boldrini riserve: “Molti dubbi”. Lite Renzi-Gandolfini sulle unioni
di Carlo Bertini
«È
il tempo in cui in Italia qualcuno aveva un diritto di veto, di
blocco». È uno scontro aspro quanto singolare quello tra il premier e
l’animatore del Family day: dalle unioni civili il piano della polemica
si sposta sul referendum costituzionale, ma dietro i toni duri di Renzi
si coglie la preoccupazione che la ferita con quel mondo prodotta dal
varo della legge sui gay possa produrre riverberi negativi più che sul
referendum, sulle imminenti elezioni amministrative. Una preoccupazione
fatale a due mesi dalle comunali, cui il premier reagisce a modo suo,
cercando il dialogo direttamente senza intermediazioni di sorta.
L’affaire Vendola
E
che questa ferita si allarghi a dismisura quando si parla di maternità
surrogata, lo dimostra il fendente lanciato dalle colonne di Famiglia
Cristiana all’indirizzo di Nichi Vendola. «Per soddisfare un suo
desiderio il paladino dei poveri e degli oppressi è andato all’estero
come un facoltoso signore, ha reso orfano della madre un bambino e ha
eluso la Costituzione e le leggi della Repubblica. Ma non era un uomo di
sinistra?», scrive il settimanale, usando argomenti capaci di far
breccia in ambienti progressisti. Infatti la Boldrini cammina su un filo
sottile quando difende Vendola dagli «assalti sguaiati e volgari»
ricevuti nei giorni scorsi, «perché la nascita di un bambino deve vedere
tutti felici»; ammettendo però che «la materia è spinosa e di avere
«personalmente molte riserve sulla maternità surrogata». E la
Serracchiani fa gli auguri a Vendola ma tiene a ricordare che quella
pratica «da noi è vietata».
Il timore per le comunali
In un
clima così non è piaciuto al premier che il leader del Family Day
Gandolfini si erga ad oppositore pure della riforma Costituzionale,
sostenendo che «il popolo che lui rappresenta farà di tutto perché al
referendum passi il no, per mandarmi a casa». Renzi chiede cosa c’entri
la difesa della famiglia con la riforma del Senato, usa toni ruvidi
assai, liquida l’animatore del Family day come «molti della cosiddetta
società civile: una manifestazione, tre telecamere, due talk e zac, la
politica politicante li ingloba subito nel sistema». E con lo schema che
usa spesso, quello del rovesciamento dei piani, coglie la palla al
balzo per andare a fare campagna nele parrocchie oltre che nelle piazze.
«Io accetto la sfida e se mi inviteranno andrò nelle parrocchie, come
nelle realtà del volontariato, a dire il perché a mio giudizio è giusto
che la riforma passi, che la politica dimagrisca».
Adozioni ora a rischio
Insomma,
il lungo day after delle unioni civili fa capire quanto sia difficile
che vada in porto una legge sulle adozioni che molti ritengono possa
passare forse alla Camera per poi arenarsi però al Senato. Tanto che il
ministro della Famiglia, Enrico Costa, prende le difese di Gandolfini,
«non vedo nulla di male che lui dica di volersi opporre alla riforma del
Senato e stessa cosa, ognuno può fare campagna dove vuole». E lancia il
segnale che va bene rivedere le regole delle adozioni, ma senza far
rientrare dalla finestra un nodo ormai accantonato. «È curioso questo
rinnovato interesse del Pd per proposte di legge che giacciono da anni
in Parlamento: non vorrei che nascondesse una volontà di rivincita...».