martedì 15 marzo 2016

La Stampa 15.3.16
Johann Woerner, numero uno dell’Esa
“Acqua, ghiacci e vulcani
È il Pianeta delle sorprese”
intervista di A. L. C.

«Andiamo su Marte per cercare forme di vita. Abbiamo due missioni ambiziose, la prima delle quali parte adesso. E speriamo di raggiungere risultati importanti», dice Johann Woerner, numero uno dell’Esa.
Perché Marte intriga tanto?
«Marte è una fonte di fascino e di misteri scientifici: al momento è l’unico pianeta del Sistema solare dove pensiamo concretamente che vi sia stata vita in un passato remoto, probabilmente a livello organico. Marte, inoltre, è il pianeta candidato come numero uno per le future missioni con astronauti, oltre la Luna».
ExoMars darà risposte certe?
«La vera definizione di “vita” non è semplice, ma ciò che vogliamo comprendere è se su Marte ci sia qualcosa che consideriamo vita, nel senso di materiale organico con cellule. E, infatti, ci sono possibilità che in passato, su Marte, ci fosse qualcosa di simile alla vita. Ma non in superficie. Più probabilmente nel sottosuolo. E quindi la doppia missione ExoMars, che comprende anche quella del 2018, prevede un rover: perforerà di circa due metri il terreno per scoprire se vi sono materiali organici appartenenti al passato o se queste forme di vita siano ancora attive».
Prima di ExoMars, nel 2003, l’Esa ha lanciato Mars Express: quali sono stati i risultati più importanti?
«Mars Express ha provveduto a inviarci visioni mozzafiato di Marte, in 3 dimensioni. Ha scoperto e tracciato la storia dell’acqua, dimostrando che un tempo Marte aveva condizioni ambientali adatte per ospitare forme di vita. Ha effettuato scoperte fondamentali sulla presenza di minerali che si formano esclusivamente in presenza dell’acqua. E poi depositi di ghiaccio nel sottosuolo e prove che suggeriscono un’attività vulcanica che potrebbe essere esistita anche in tempi più recenti. Ha anche provveduto alla più completa mappa della composizione chimica dell’atmosfera».
L’uomo quando sbarcherà?
«Non credo che avremo una missione umana su Marte entro i prossimi 30 anni».