Il Sole 15.3.16
Bergoglio, il grande comunicatore
Presentato il libro del prefetto Dario Edoardo Viganò
di Marzio Bartoloni
Non
 ama la televisione tanto che non la accende dal 1990, ma il suo 
messaggio è cosi forte che si è impadronito della tv diventando un 
pontefice molto televisivo. Francesco, il Papa venuto dalla fine del 
mondo, ha infattila capacità quasi naturale di «bucare lo schermo», 
grazie alla sua «normalità» e «semplicità» dietro alla quale si nasconde
 un «uomomolto colto, capace e determinato». Le parole sono di Dario 
Edoardo Viganò, Prefetto della nuova Segreteria della comunicazione 
della Santa Sede, che definisce Bergoglio il «Papa apple», perché 
«dietro a una interfaccia semplice si nasconde un sistema molto 
complesso». Viganò che è stato fino a qualche mese fa anche direttore 
del Centro Televisivo Vaticano e quindi “custode” delle immagini della 
televisione vaticana che hanno captato, attimo per attimo, i tre anni di
 pontificato, racconta il suo punto di vista del tutto privilegiato nel 
suo libro «Fedeltà è cambiamento. La svolta diFrancesco raccontata da 
vicino» (Rai Eri). Libro presentato ieri a Roma dalla Fondazione Biagio 
Agnes, presieduta da Simona Agnes. Che ha ricordato come Viganò sia 
anche membro della giuria del prestigioso premio Agnes per il 
giornalismo.
Il libro è una lucida analisi sulle capacità 
comunicative del Papa e la sua «rivoluzione» che - spiega il Prefetto 
della Segreteria per la comunicazione - «non si ferma alla superficie, 
né si risolve in una mera operazione di lifting: mira a riformare dal 
profondo tutta la Chiesa, affinché ritrovi autenticità e freschezza». 
Rivoluzione che investe tra l’altro anche la comunicazione vaticana a 
cui sta lavorando proprio Viganò che conta di completare il profondo 
restyling che investirà tv, radio, stampa e librerie entro quattro anni.
 E che vede tra le altre cose anche un ricorso sempre maggiore ai nuovi 
strumenti informatici: dopo l’account twitter «il prossimo 19 marzo, il 
giorno di San Giuseppe, partirà anche il profilo ufficiale del Papa su 
Instagram perché anche le fotografie possono raccontare il suo 
pontificato», ha annunciato ieri in anteprima Viganò. Che sulla riforma 
della comunicazione ha poi illustrato la roadmap: «Quest’anno è 
importante perché ci sarà la costituzione di un centro radiotelevisivo 
della comunicazione vaticana. Con il ripensamento di Radio Vaticana 
italiana con dei notiziari in lingua. L’anno prossimo la Libreria 
Editrice Vaticana, la tipografia e l’Osservatore Romano si uniranno. 
Andremo a sviluppare il settimanale e il portale, ma rimarrà il 
cartaceo». Cuore del progetto di riforma è anche la creazione di una 
piattaforma digitale unica dove confluiranno testi, video, audio, alla 
quale faranno riferimento tutti i media vaticani: «A giugno presenterò 
al consiglio dei 9 cardinali il progetto di portale unico che spero - ha
 aggiunto Viganò - possa partire entro il prossimo Natale».
Nel 
suo libro - di cui ieri hanno parlato tra gli altri Marcello Sorgi e il 
neodirettore di Rainews24 Antonio Di Bella - il Prefetto della 
Segreteria per la comunicazione regala anche tante piccole storie 
raccolte dalle telecamere del Ctv. Come quella del 13 marzo 2013 subito 
dopo la fumata bianca sulla Sistina. Don Viganò racconta di aver 
chiamato immediatamente l’operatore chiedendo chi fosse il nuovo 
pontefice. «Dimmi chi è», «Hanno eletto Scola?», chiede l’allora 
direttore della tv della Santa Sede all’operatore. Il cameraman risponde
 con le immagini: «Gira l’obiettivo sul neoletto e lo inquadra. È un 
cardinale argentino, non sappiamo molto di lui», confessa il Prefetto 
per le Comunicazioni. E invece la tv vaticana imparerà a conoscerlo 
molto presto, a correre dietro le sue mosse impreviste, a «lasciarsi 
sorprendere», che poi è l’unico modo - spiega don Viganò - per tenere il
 passo con questo Papa. Tra gli aneddoti raccontati, c’è anche lo 
scambio di battute col gendarme sulla porta di Santa Marta: «Ho 
dimenticato il tesserino, mi fa passare ugualmente?». E la guardia 
contagiata dalla simpatia del Papa che risponde: «Mi pare di averla già 
vista passare più volte, può entrare». Infine il difficile rapporto con 
la tecnologia: quando Francesco ha ricevuto un drone in regalo proprio 
non ce l’ha fatta. L’ha guardato con diffidenza e l’ha regalato al Ctv 
che da alloral’ha usato per le riprese televisive dall’alto.