martedì 15 marzo 2016

Il Fatto 15.3.16
Lo sberleffo
Da Gramsci A Marzullo
L’UNITÀ renziana, bisogna ammetterlo, è uno spettacolo pirotecnico di firme che spiazza sempre. Non sai mai chi c’è dietro l’angolo, pronto ad apporre il suo autografo prezioso sotto la testata rossa fondata da Antonio Gramsci. Ebbene la fantasia del direttore Erasmo, basta il nome in questi casi, non trova mai riposo. E così da due domeniche compare sull’Unità un’intervistona firmata dall’ex demitiano Gigi Marzullo, padrone delle notti Rai a ogni latitudine politica e soprattutto fine facitore di domande che si rispondono da sole, tipo la vita è un sogno o viceversa. Lo spazio è poco e non possiamo indugiare a dotte analisi sul marzullismo vera cifra culturale del renzismo, ancor più del verdinismo ex berlusconiano. Renzi come Marzullo o Marzullo come Renzi è una categoria dello spirito proprio come un quesito marzullaceo. Ma il Marzulliere gramsciano è soprattutto l’apoteosi della gigantesca sindrome di Stoccolma che si è impadronita dell’Unità. Tutti gli avversari di un tempo sono ormai le firme più autorevoli del quotidiano: da Chicco Testa a Manuela Repetti, da Fabrizio Cicchitto a Gigi Marzullo. Stiamo cominciando a perdere il conto e attendiamo fiduciosi il prossimo arrivo.