Il Sole 10.3.16
Polonia
Scontro tra governo e Corte Costituzionale
di L.V.
In
Polonia la Corte Costituzionale ha bocciato la riforma voluta dal
governo della destra populista ed euroscettica per mettere sotto
controllo l’attività della Corte stessa. Si fa dunque sempre più
profonda la spaccatura tra la Corte Costituzionale e Diritto e
Giustizia, il partito di Jaroslaw Kaczynski che guida il Paese dopo aver
trionfato alle elezioni di novembre.
La legge approvata lo scorso
dicembre dalla maggioranza conservatrice rende di fatto più complicata
l’attività della Corte, aumentando il numero di giudici necessari perché
venga presa una decisione; modifica inoltre i criteri che determinano
il calendario stesso delle decisioni dei giudici; e cancella le nomine
dei giudici fatte dal precedente governo di centro. L’Unione europea e
gli Stati Uniti nelle scorse settimane avevano sollevato numerose
perplessità sul provvedimento e la Commissione Ue aveva annunciato
l’avvio di una «valutazione preliminare» sullo stato di diritto in
Polonia.
«La legge limita sensibilmente la capacità della corte di
agire in modo indipendente e sovverte gli equilibri del sistema
polacco. Per questo non può essere accettata», ha detto il giudice
Stanilsaw Biernat, annunciando la decisione della Corte. Il governo di
Diritto e Giustizia ha già avvertito che non riconoscerà la sentenza e
non procederà alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Sulla vicenda
dovrebbe esprimersi il Consiglio d’Europa, poi toccherà alla
Commissione Ue stabilire se procedere contro Varsavia.