il manifesto e Il Fatto 9.11.16
Appello per la Costituzione
Un
Referendum cruciale per bocciare le modifiche alla Carta e alla legge
elettorale. La prima battaglia è su informazione e conoscenza della
campagna
Manca ormai solo il voto della Camera, ad
aprile, per l’approvazione di una revisione costituzionale che riduce il
Senato a un’assemblea non eletta dai cittadini e sottrae poteri alle
Regioni per consegnarli al governo, mentre scompaiono le Province.
Potevano essere trovate altre soluzioni, equilibrate, di modifica
dell’assetto istituzionale, ascoltando le osservazioni, le proposte, le
critiche emerse perfino nel seno della maggioranza. Si è preferito
forzare la mano creando un confuso pasticcio istituzionale, non privo di
seri pericoli.
La revisione sarà oggetto di referendum popolare
nel prossimo autunno, ma la conoscenza in proposito è scarsissima. I
cittadini, cui secondo Costituzione appartiene la sovranità, non sono
mai stati coinvolti nella discussione. Domina la scena la voce del
governo che ha voluto e dettato al Parlamento questa deformazione della
Costituzione, che viene descritta come passo decisivo per la
semplificazione dell’attività legislativa e per il risparmio sui costi
della politica: il risparmio è tutto da dimostrare e la semplificazione
non ci sarà. Avremo invece la moltiplicazione dei procedimenti
legislativi e la proliferazione di conflitti di competenza tra Camera e
nuovo Senato, tra Stato e Regioni.
Il risultato è prevedibile:
sono ridotte le autonomie locali e regionali, l’iniziativa legislativa
passa decisamente dal Parlamento al governo, in contraddizione con il
carattere parlamentare della nostra Repubblica, e per di più il governo
non sarà più l’espressione di una maggioranza del paese. Già l’attuale
parlamento è stato eletto con una legge elettorale definita Porcellum.
Ancora di più in futuro: con la nuova legge elettorale (c.d. Italicum) –
risultato di forzature parlamentari e di voti di fiducia – una
minoranza, grazie ad un abnorme premio di maggioranza e al ballottaggio,
si impadronirà alla Camera di 340 seggi su 630.
Ridotto a
un’ombra il Senato, il Presidente del consiglio avrà il dominio
incontrastato sui deputati in pratica da lui stesso nominati. Gli organi
di garanzia (Presidente della Repubblica, Corte Costituzionale, Csm) ne
usciranno ridimensionati, o peggio subalterni. Se questa revisione
costituzionale sarà definitivamente approvata la Repubblica democratica
nata dalla Resistenza ne risulterà stravolta in profondità. E’
gravissimo che un
Parlamento eletto con una legge giudicata
incostituzionale dalla Corte abbia sconvolto il patto costituzionale che
sorregge la vita politica e sociale del nostro paese.
Nel deserto
della comunicazione pubblica e con la Rai sempre più nelle mani del
governo, chiediamo a tutte le persone di cultura e di scienza di
esprimersi in un vasto dibattito pubblico, anzitutto per informare e poi
per invitare i cittadini a partecipare in tutte le forme possibili per
ottenere i referendum, firmando la richiesta, e per bocciare con il voto
nei referendum queste pessime leggi. Sentiamo forte e irrinunciabile il
compito di costruire e diffondere conoscenza per giungere al voto con
una piena consapevolezza popolare, prima nel referendum sulla
Costituzione e poi nei referendum abrogativi sulla legge elettorale. Per
ottenere questi referendum sulla Costituzione e sulla legge elettorale
occorrono almeno 500.000 firme, per questo dal prossimo aprile vi
invitiamo a sostenere pienamente questo impegno.
Facciamo appello a
tutte le persone di buona volontà affinché diano il loro contributo
creativo a questo essenziale dovere civico.
Le firme: Nicola
Acocella, Marco Albeltaro, Vittorio Angiolini, Alberto Asor Rosa,
Gaetano Azzariti, Michele Bacci, Andrea Bajani, Laura Barile, Carlo
Bertelli, Francesco Bilancia, Franco Bile, Sofia Boesch, Ginevra
Bompiani, Sandra Bonsanti, Mario Bova, Giuseppe Bozzi, Alberto
Bradanini, Alberto Burgio, Maria Agostina Cabiddu, Giuseppe Campione,
Luciano Canfora, Paolo Caretti, Lorenza Carlassare, Loris Caruso,
Riccardo Chieppa, Luigi Ciotti, Pasquale Colella, Daria Colombo, Michele
Conforti, Fernanda Contri, Girolamo Cotroneo, Nicola D’Angelo, Claudio
De Fiores, Claudio Della Valle, Ida Dominijanni, Angelo D’Orsi, Roberto
Einaudi, Vittorio Emiliani, Luigi Ferrajoli, Gianni Ferrara, Vincenzo
Ferrari, Maria Luisa Forenza, Patrizia Fregonese, Mino Gabriele, Alberto
Gajano, Giuseppe Rocco Gembillo, Roberto Giannarelli, Paul Ginsborg,
Antonio Giuliano, Fabio Grossi, Riccardo Guastini, Monica Guerritore,
Elvira Guida, Leo Gullotta, Alexander Hobel, Elena Lattanzi, Paolo Leon,
Antonio Lettieri, Rosetta Loy, Paolo Maddalena, Valerio Magrelli,
Fiorella Mannoia, Maria Mantello, Ivano Marescotti, Annibale Marini,
Anna Marson, Federico Martino, Enzo Marzo, Citto Maselli, Stefano
Merlini, Gian Giacomo Migone, Giuliano Montaldo, Tomaso Montanari, Paolo
Napolitano, Giorgio Nebbia, Guido Neppi Modona, Diego Novelli,
Piergiorgio Odifreddi, Massimo Oldoni, Moni Ovadia, Alessandro Pace,
Valentino Pace, Antonio Padellaro, Giovanni Palombarini, Giorgio Parisi,
Gianfranco Pasquino, Valerio Pocar, Daniela Poggi, Michele Prospero,
Alfonso Quaranta, Antonella Ranaldi, Norma Rangeri, Ermanno Rea,
Giuseppe Ugo Rescigno, Marco Revelli, Stefano Rodotà, Umberto Romagnoli,
Gennaro Sasso, Vincenzo Scalisi, Giacomo Scarpelli, Silvia Scola,
Giuseppe Sergi, Tullio Seppilli, Toni Servillo, Salvatore Settis,
Armando Spataro, Mario Tiberi, Alessandro Torre, Nicola Tranfaglia,
Marco Travaglio, Nadia Urbinati, Gianni Vattimo, Daniele Vicari, Massimo
Villone, Maurizio Viroli, Mauro Volpi, Roberto Zaccaria, Gustavo
Zagrebelsky, Alex Zanotelli