il manifesto 13.3.16
Bassolino preme sul Pd
L'ex governatore spera ancora di essere lui il candidato del partito
di Adriana Pollice
NAPOLI
Al teatro Augusteo ieri mattina Antonio Bassolino ha detto cosa si
aspetta dal Pd: «Cancellare il voto nei seggi dove si è violata la
democrazia e violentata la Costituzione». Eliminare cioè i cinque
gazebo, oggetto dei video di Fanpage e contestati nel primo ricorso
(bocciato mercoledì scorso), dal calcolo complessivo: sottraendo quei
voti, otterrebbe il ruolo di candidato sindaco della coalizione di
centrosinistra a guida dem. «Bisogna cancellare una vergogna, un’offesa
alla dignità di 30mila votanti delle primarie – ha proseguito -. C’è
ancora la possibilità di ribaltare un autogol, di evitare un nuovo
possibile suicidio del Pd».
Il teatro era pieno, circa 1.500
persone radunate per sostenere il secondo tempo di una battaglia che si
annuncia lunga, così Bassolino ci scherza su: «Ci sono quasi tutti gli
iscritti al partito». Il tesseramento del 2014 ne contava 2.800. In sala
il suo stato maggiore a cominciare dal consigliere regionale Antonio
Marciano, in prima fila, e l’eurodeputato Massimo Paolucci (fedelissimo
di Massimo D’Alema) a coordinare l’organizzazione dietro le quinte. E
poi tanti ex assessori, pezzi di apparato dell’epoca bassoliniana,
arancioni delusi come Pina Tommasielli e Bernardino Tuccillo. Uno
striscione sopra la platea segnalava la presenza dei supporter di San
Giovanni a Teduccio, una volta quartiere operaio, da sempre feudo
dell’ex governatore. Alle primarie il consigliere comunale della zona,
Antonio Borriello, fedelissimo di Bassolino, ha però scelto all’ultimo
minuto Valeria Valente: immortalato nel video finito in rete, rischia il
deferimento agli organi di garanzia del partito.
Nessun accenno
alla lista civica, ma la possibilità resta sul tavolo: «Aspettiamo
l’esito del ricorso e poi vediamo» spiega dal palco. Il vicesegretario
nazionale, Lorenzo Guerini, venerdì è arrivato in città per parlare con
Bassolino, svelenire il clima, soprattutto prendere tempo ed evitare
strappi. «Non sono in campo per far perdere il Pd o per perdere io – ha
proseguito l’ex governatore -. Combatto per vincere. Domenica sera siamo
arrivati a un’incollatura, vincendo politicamente e moralmente. E anche
numericamente, se si dicesse la verità su quei seggi».
Stamattina
si dovrebbe riunire il comitato delle primarie che dovrà valutare il
secondo ricorso, l’esito tuttavia potrebbe slittare a domani. Nel caso
di rigetto, ci sarà un nuovo appello agli organi nazionali. Intanto
Bassolino prova a tenere alta la pressione sul partito: «Non può esserci
un colpo di spugna burocratico, la questione è democratica. Abbiamo
bisogno di verità per Napoli, la politica e l’opinione pubblica
italiana. Finora ci hanno risposto con cavilli, sentenze preconfezionate
tra Roma e Napoli. I ragazzi di Fanpage sono da ringraziare». Un
discorso molto duro che, però, nasconde una contraddizione: durante le
primarie del 2011, annullate per sospetti brogli, ne chiese comunque la
convalida.
Nessuno strappo ma con la dirigenza dem resta un forte
gelo: «L’Italia delle primarie non può essere quella dei codicilli. Non
lo è stata quando ha vinto Renzi, che io ho votato. I vertici del
partito e di Palazzo Chigi riflettano e intervengano. Attendo con
fiducia l’esito del nuovo ricorso. Domenica sera mi sarei aspettato, un
po’ ingenuamente, che squillasse il telefono da Napoli e Roma per dire
’grazie Antonio, hai contribuito a far vivere la politicaì. Invece
niente».
L’unica contestazione arriva dal Comitato cassintegrati e
licenziati Fiat: vestiti da pulcinella, si sono presentati in quattro
all’Augusteo per promuovere la loro lista operaia alle prossime
comunali. I toni forti contro l’ex governatore non sono piaciuti, i
supporter di Bassolino li hanno spintonati via.
La battaglia per
adesso è in stallo: Valeria Valente, uscita vincitrice dalle urne con
542 voti, attende in silenzio l’esito del nuovo ricorso ma chiede di
visionare i video completi sospettando che si sia scelto di danneggiare
una parte sola. Bassolino è deciso a non fermarsi.