mercoledì 9 marzo 2016

Corriere 9.3.16
Il caso Cina, nuovo tonfo delle esportazioni: -25% a febbraio
di Marco Sabella

Continua a preoccupare il rallentamento della Cina e gli ultimi dati sull’export gettano nuova benzina sul fuoco. Nel mese di febbraio, a causa della debole domanda mondiale e del fermo dovuto alla festività del Capodanno lunare, le esportazioni hanno registrato un tonfo del 25,4% su base annua.
Gli analisti sottolineano che si tratta del maggior calo in oltre sei anni e che questo arretramento ha un’ampiezza più che doppia rispetto alle previsioni. In questo scenario di debolezza anche le importazioni subiscono una contrazione, in questo caso per il sedicesimo mese consecutivo. Il calo è del 13,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Di fronte a questa situazione difficile a Pechino prevale un atteggiamento di prudenza e realpolitik. Per il 2016, con una congiuntura negativa e con gli sforzi di Pechino volti a spostare il baricentro dell’economia da esportazioni e investimenti verso un nuovo modello di sviluppo fondato sui servizi e sui consumi, non sono stati fissati, contrariamente al passato i tradizionali target sull’export. A maggior ragione dopo la frenata del 2,8% registrata nel 2015.
Gli economisti tuttavia tendono a smorzare l’allarme per questo brusco peggioramento dell’outlook economico, attribuendolo alla lunga pausa festiva del capodanno cinese, caduta quest’anno a inizio febbraio. «Le esportazioni erano andate bene nel febbraio dell’anno scorso perché il capodanno cinese era caduto molto tardi e gran parte dell’effetto tipico della festività aveva avuto una ricaduta su marzo. É probabile che assisteremo a un significativo rimbalzo e a un dato migliore il mese prossimo», ha spiegato l’economista di Capital Economics Julian Evans-Prichard. «Sospettiamo che l’export rimarrà debole ma non abbiamo grande evidenza di un marcato peggioramento», ha concluso. La bilancia commerciale cinese ha fatto segnare in febbraio un avanzo di 32,59 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 63,29 miliardi di gennaio; le attese erano per un surplus di 50,15 miliardi.