lunedì 7 marzo 2016

Corriere 7.3.16
Le elezioni Slovacchia, sinistra punita Entra l’ultradestra antisemita
di Maria Serena Natale

L’onda della destra populista che monta a Est e trae forza dalla retorica anti-immigrazione dell’establishment arriva in Slovacchia, sconvolge gli assetti, spazza via il primo governo monocolore dal «divorzio di velluto» del 1993. Con le elezioni di sabato il partito socialdemocratico del premier Robert Fico ha mantenuto il primo posto ma è precipitato dal 44% del 2012 al 28,3%. Dovrà cercare alleati, in pole position i nazionalisti dell’Sns, e sarà dura arrivare a 76 seggi su 150 partendo da una base di 49. Soprattutto, è entrata in Parlamento una forza ancora più estrema, il Partito del popolo-Nostra Slovacchia dell’ex insegnante e attuale governatore regionale Marian Kotleba. Una salto indietro nel tempo. La formazione di Kotleba è diretta emanazione della Fratellanza slovacca bandita nel 2006 e nota per le parate con le uniformi nere della Guardia di Hlinka, il gruppo paramilitare che gestì la sicurezza interna sotto il regime filonazista di Jozef Tiso. Su quelle radici storiche Kotleba ha innestato sprezzo delle minoranze (primi i rom), linguaggio antisemita, estremo conservatorismo sociale, campagne per l’uscita dalla Ue. Ha preso l’8,4%. Poco per incidere sulle scelte del governo, trampolino di lancio per la scena ufficiale. Quella scena che ha alimentato il clima di euroscetticismo e opposizione all’immigrazione, tema elettorale di Fico (a dispetto delle sole 350 richieste d’asilo del 2015). Da luglio la presidenza europea di turno passa a Bratislava.