mercoledì 2 marzo 2016

Corriere 2.3.16
Gli onorevoli? Sono tutti scienziati
di Gian Antonio Stella

«Essendo l’ignoranza assai volte altezzosa e caparbia, bisogna che la scienza sappia essere mansueta e modesta», raccomandava in Ecce Homo il poeta e saggista Arturo Graf. Parole d’oro. Su cui ha sospirato più volte Ilaria Capua, la scienziata che nel 2006, contro gli interessi delle case farmaceutiche, decise di render pubblica la sequenza genetica del virus dell’aviaria e tre anni fa fu portata alla Camera da Mario Monti. «Non avevo capito nulla quando mi sono candidata alle elezioni come outsider della politica, da donna di scienza, rigorosa, di poche parole e portatrice della conoscenza salvifica per questo Paese, che della scienza se ne infischia», scrive in L’abbecedario di Montecitorio (105 pagine, Edibus) raccontando la sua esperienza, «È proprio così, cari colleghi che appartenete alla comunità scientifica. La politica ignora la scienza e se ne occupa solo quando può essere strumentalizzata per accontentare un bacino elettorale». Porta voti? Interessa. Non porta voti? Chissenefrega... «Mi sono trovata varie volte ad intraprendere discussioni con colleghi reticenti su varie tematiche che riguardano il metodo scientifico in senso lato, opponendomi al pressapochismo o all’ignoranza. Ebbene nulla da fare. Ci sono sempre elettori da accontentare (anche se hanno torto marcio)...».
Eppure proprio come nei matrimoni in crisi, ammette, «la colpa sta sempre un po’ da entrambe le parti. La verità è che pochi scienziati sanno parlare semplificando i concetti. E, soprattutto, lo scienziato vede il dettaglio e si fissa su di esso senza essere in grado di attirare l’attenzione del politico. In questi anni a Montecitorio ho studiato l’avversario, ho studiato il mio interlocutore con i paraocchi che liquida in poche parole frettolose i tentativi di farlo ragionare... “Io non mi vaccino mai e l’influenza non la prendo. Quindi la vaccinazione non serve”». Tutti esperti. Tutti scienziati.
E’ il sale della democrazia. Una testa, un voto. Evviva. Anche se a volte ti chiedi come possano votare su alcune materie certi deputati come il leggendario Eraldo Isidori che il 28 novembre 2012 deliziò i colleghi e il popolo di YouTube : «Il carcere è un benidenziario, non è un villaggio di vaganza. Si deve scondare la sua pena, per scritta! Che gli aspetta. Lo sapeva prima fare il reato. Io ritengo come Lega, di non oscire prima della sua pena erogata. Grazie». Grazie a lei, onorevole...