Corriere 24.3.16
Roma dice no a Bassolino, lui resiste
Anche la Commissione nazionale del Pd boccia il ricorso su Napoli. «Penso a come continuare la battaglia»
di Simona Brandolini
napoli
Anche la Commissione nazionale di garanzia boccia il ricorso di Antonio
Bassolino. Il terzo per la verità. E anche ultimo, almeno seguendo
l’iter di partito. Valeria Valente è la candidata del centrosinistra al
Comune di Napoli. Partita dunque chiusa? Non proprio e soprattutto non
ancora. «Riflettiamo anche in questi giorni di festività pasquali su
come continuare in ogni caso una battaglia per Napoli: etica, civile e
politica», posta su Facebook l’ex sindaco.
Una frase, più che
sibillina, aperta a ogni tipo di interpretazione. Anche quella di chi
dice che Bassolino non ha archiviato ancora l’idea di presentarsi con un
movimento civico e quindi al di fuori del Pd, il partito che ha
fondato. La curva bassoliniana scalpita. Si autoconvoca in sua assenza
nella sede della Fondazione Sudd, lancia strali contro il partito
nazionale, contro l’«incompetente» commissione di garanzia nazionale, se
la prende anche con il Guardasigilli Andrea Orlando, reo di aver
sostenuto Valeria Valente e di essere stato, da commissario del Pd
napoletano nel 2011, artefice del disastro di 5 anni fa. Il ministro,
incredibilmente, risponde a tono: «Arrivai a Napoli pochi giorni dopo le
risse post primarie, la monnezza arrivava ai primi piani dei palazzi».
Valente fa appello a Bassolino: «Perché si possa lavorare tutti insieme.
Il mio terreno di dialogo con lui è Napoli e il nostro amore per
Napoli. Non posso pensare che voglia dare la città in mano a de
Magistris, Lettieri o Brambilla».
Insomma il caso in città non è
ancora chiuso. Nonostante la commissione nazionale, pur dichiarandosi
appunto «incompetente», entri nel merito della vicenda. Il presidente
dei garanti dem Gianni Dal Moro spiega, mostrando la firma dell’ex
sindaco: «Bassolino aveva accettato la clausola compromissoria del
regolamento delle primarie di Napoli per cui ogni ricorso sarebbe stato
deciso dalla commissione della coalizione». E gli episodi immortalati da
Fanpage ? Per Franco Vazio, che ha istruito la pratica, «si riferiscono
ad alcuni casi, non a centinaia. Inoltre queste gravi irregolarità
avrebbero dovuto essere registrate e doveva esserci traccia nei verbali
dei seggi. Invece non c’è alcuna traccia di questa contestazione da
parte di Bassolino e dei suoi rappresentanti di lista».
Sul
passaggio di denaro ai votanti, la commissione spiega che «quando un
soggetto non è in grado di provvedere al pagamento della quota non è
così irragionevole che gli si possa offrire gratuitamente l’esercizio
del voto». Riguardo invece ai casi in cui si consigliava di votare un
candidato invece che un altro, Dal Moro ricorda: «Sono comportamenti
sanzionabili a livello individuale. Non possono portare all’annullamento
del voto».