Corriere 22.3.16
Il «mai stata fascista» di Meloni. La frase è un caso nella destra a Roma
Berlusconi: non scelgo tra Renzi e il M5S. In vista un nuovo incontro con Salvini
di Ernesto Menicucci
ROMA
Oltre a Bertolaso c’è anche un altro fronte, più interno alla destra,
che agita i primi giorni da candidata di Giorgia Meloni. Tutto parte da
una frase, «mai stata fascista», che ha scatenato la reazione di
Francesco Storace. Aveva iniziato la leader di FdI, domenica pomeriggio,
intervenendo a In ½ h di Lucia Annunziata: «Sono di destra, ma sono
nata nel 1977 e non sono mai stata fascista. E quando passo per piazza
Venezia, più che al Duce, penso agli automobilisti che impazziscono
appena piovono due gocce d’acqua sui sampietrini...». La frase, però,
non è piaciuta a Storace: «Credo che la frase su piazza Venezia sia
sfuggita a Meloni. Io me la ricordo come una giovane gagliarda leader
dei giovani di destra... E l’Msi era il partito neofascista non c’è
dubbio». Quanto basta, per ora, a capire che Meloni, oltre al braccio di
ferro con Silvio Berlusconi che insiste su Guido Bertolaso («è il
numero uno al mondo nella soluzione di situazioni difficili», dice l’ex
premier), ne avrà anche su un altro fronte interno.
Meloni a
Mattino Cinque , lancia ancora un appello: «Ticket con Bertolaso? Lo
farei volentieri, mi piacerebbe facesse parte della squadra». Ma non era
stato scelto anche da FdI? «Un errore di giudizio: ha un curriculum
straordinario, ma non scalda il cuore dei romani», la risposta. Meloni
insiste: «La mia candidatura è più competitiva. Spero ci si riunisca».
Lei e Matteo Salvini, poi, annullano la loro conferenza stampa, per
rispetto alle vittime in Spagna. Il leader comunque rimarca: «Non ci
spostiamo di un millimetro». Dopo Pasqua, Salvini (che andrà in viaggio
in Israele) e Berlusconi si vedranno di nuovo. Salvini conferma: «Porte
aperte, ma niente marmellate. Berlusconi potrà fare ancora tanto, ma
basta guardare al passato». Sia Meloni che Salvini hanno detto che al
ballottaggio appoggerebbero Virginia Raggi. E Berlusconi? «Tra Renzi e
M5S? Non scelgo tra due mali... Renzi è premier senza essere stato
eletto, è un abusivo sostenuto da 60 parlamentari di centrodestra. M5s è
catastrofico: un partito pauperista che ha resuscitato la vecchia
ideologia comunista e giustizialista». Ma non era un fan della Raggi?
«Hanno scelto facce telegeniche, ma non hanno alcuna capacità e cultura
di governo». La candidata a cinque stelle, ieri a colloquio con Raffaele
Cantone, canta al karaoke Destra-Sinistra di Giorgio Gaber e attacca
Giachetti: «Una canzone del ‘94, quando io avevo 16 anni e Francesco coi
suoi “boys” Filippo Sensi, Michele Anzaldi, Roberto Giachetti, Paolo
Gentiloni, erano già al governo della città, speculando sulle spalle di
noi cittadini». Replica il candidato pd: «Magari a 16 anni era piccola e
non ha avuto la possibilità di vedere. Se vuole le faccio fare un tour
per le opere realizzate nelle giunte Rutelli». Domani i due si
incroceranno ad un convegno: «Ci presenteremo — dice Giachetti — ma
niente confronto: vado ad ascoltare».