Corriere 22.3.16
Etruria e la sfiducia M5S, il Pd difende Boschi
Guerini: «Se presentano la mozione la respingeremo». Emiliano: deve lasciare? Vedrà con la sua coscienza
di M. Gal.
ROMA
Lei fa lezione alla Sapienza sulle riforme costituzionali, non
commenta, nemmeno se richiesta, le notizie che arrivano dal fronte Banca
Etruria: suo padre indagato, l’ombra di un sistema di potere ora sotto
la lente della magistratura per vari reati, compresa la bancarotta
fraudolenta.
Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme
Istituzionali, tace. Non sembrano scalfirla nemmeno le polemiche, che
pure sono tante. A difenderla il Pd, ma anche i moderati di Area
popolare, come Fabrizio Cicchitto: «È un Paese assai triste quello nel
quale lo scontro politico arriva a un tale livello d’imbarbarimento, per
cui si cerca di far ricadere le colpe dei padri sui figli». Che la
questione sia delicata lo rimarcano però anche nel Pd, personaggi come
Michele Emiliano, governatore della Puglia: «È una questione che il
ministro deve risolvere nella propria coscienza. Deve decidere se è
nelle condizioni di andare avanti oppure no. Nessuno può darle un
consiglio in materia o ingiungerle alcunché. Anche se è certo è che non
c’è nessuna responsabilità del ministro».
Mentre i grillini, che
programmano una mozione di sfiducia, denunciano il silenzio della Rai
sulla materia: «È imbarazzante come la Rai abbia deciso di censurare la
notizia dell’indagine a carico del padre della Boschi», dice Beppe
Grillo. D’accordo con lui, malgrado la nota di smentita della Rai, i
parlamentari della sinistra, «un silenzio scandaloso, neppure nel
momento peggiore del potere berlusconiano il servizio pubblico era
arrivato a una simile autocensura», afferma Loredana De Petris.
Insomma
la notizia dell’indagine a carico del padre del ministro divide e
alimenta le polemiche. Mentre il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini,
chiarisce che «un’eventuale mozione di sfiducia, se la presenteranno,
la respingeremo». Interviene anche Maurizio Gasparri (FI), che al
garantismo del partito associa comunque la denuncia di un possibile
conflitto di interessi: «La responsabilità penale è personale, il
ministro Boschi non può essere considerata responsabile delle eventuali
malefatte del padre. Resta però evidente il contrasto tra questo
sottofondo inquietante e le scelte del governo in materia di banche».