martedì 1 marzo 2016

Corriere 1.3.16
Nuovo tentativo di sabotare il governo con le adozioni
di Massimo Franco

È difficile dare torto al premier quando rimarca l’incongruità delle minacce del leader del Family Day contro il referendum costituzionale. Minacciare ritorsioni per l’approvazione delle unioni civili facendo campagna contro la riforma del Senato e le altre, è a dir poco singolare. «Che c’entra?», chiede Matteo Renzi a Massimo Gandolfini, animatore del gruppi cattolici tradizionalisti. La questione dei diritti civili, tuttavia, è destinata a riemergere con virulenza.
Le tensioni sono in agguato nella maggioranza di governo e tra le opposizioni. Il tentativo delle sinistre di utilizzare il voto alla Camera per ottenere le adozioni stralciate in Senato, è vistoso. Mira a una rivincita su quanti hanno spinto per un compromesso che ammettesse le unioni civili, senza però andare oltre. Il bersaglio politico di un’operazione del genere sarebbe in prima battuta il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano, considerato uno dei vincitori della tormentata discussione a Palazzo Madama. Il Ncd già avverte il Pd di non dividere la maggioranza di governo. Ma non si riferisce a Renzi.
Il sospetto è che gli avversari del premier cerchino una saldatura con Sel e alcuni esponenti di FI, per rimettere in forse il risultato al Senato; e rilanciare il conflitto con Alfano. Quando Renzi se la prende con «gli opposti estremismi» e avverte che «è finito il tempo dei veti», rivendicando il «sì» alle unioni con la fiducia, dichiara il proprio disappunto anche per le critiche di alcuni gruppi gay. Di certo non contribuiscono a calmare gli animi lo sconcerto e la sorpresa provocati dalla notizia che il leader di Sel, Nichi Vendola, ha avuto un bambino in California con il metodo dell’«utero in affitto».
Si tratta di una pratica che in Italia è reato. Gli insulti arrivati dal capo leghista Matteo Salvini hanno suscitato comprensibili proteste. La perplessità, però, non è affatto archiviata; né bastano le manifestazioni di affetto di alcuni esponenti Dem, dei vendoliani e dell’Arcigay, per minimizzare un episodio che fornisce argomenti agli avversari delle adozioni. Il sospetto che le unioni civili siano la scorciatoia per avere un bambino «affittando» una donna per la gravidanza, è oggettivamente rafforzato.
E rinfocola lo scontro, seminando veleni nella maggioranza di governo. ll leader dell’Udc, Casini, si limita a dire che «certe cose vanno viste sempre dalla parte dei figli». E la presidente della Camera, Laura Boldrini, che pure è vicina a Sel e bolla come «volgari» gli attacchi a Vendola, ammette: «Personalmente ho molte riserve sulla maternità surrogata». Tanto che viene da chiedersi se il caso aiuti le adozioni, o possa essere una pietra tombale sui propositi di rivincita della minoranza Pd.