Corriere 15.3.16
Delitto Varani
Bagnasco: «È il segno di un vuoto inquietante»
di Gian Guido Vecchi
L’«ennesimo»
segno di un «profondo disagio educativo», anzi peggio: di una
«de-composizione culturale». Il cardinale Angelo Bagnasco si riferisce
all’assassinio di Luca Varani, mentre parla al Consiglio permanente
della Cei del «raccapricciante delitto perpetrato per “curiosità”, per
“vederne l’effetto”». Ne emerge «un inquietante, assoluto vuoto
interiore, una disperata noia di vivere che esige un insaziabile bisogno
di sensazioni forti, per cui la tortura e il delitto sono pensati,
voluti e vissuti per se stessi… Come società siamo talmente accecati di
fronte ai segni della decomposizione culturale da continuare a mettere
energie, tempo, risorse in tutt’altro?». Il presidente dei vescovi alza
lo sguardo: «Siamo preoccupati che non si sia aperto un serio, corale
dibattito pubblico; che si continui a mostrare colpevole superficialità o
vile rassegnazione di fronte alla cultura dello “sballo” con droghe,
alcol, azzardo, fino al disprezzo totale della vita propria e altrui.
Quale tipo di educazione la società offre alle giovani generazioni?». La
questione riguarda anche, «e molto», gli adulti, «non solo famiglia e
scuola, ma la società intera: quali valori, ideali, quale idea di
libertà e di amore stiamo presentando?». Nel suo ampio intervento, in
tema di coppie gay, Bagnasco è tornato a criticare le «omologazioni
infondate» che creano «di fatto situazioni paramatrimonia-li» e la
stepchild adoption (i bambini non sono «oggetto di diritto per nessuno» e
«hanno diritto a un padre e una madre»), e si è soffermato sul
«cataclisma umanitario» di profughi e migranti: «L’indifferenza globale è
qualcosa che grida vendetta al cospetto di Dio. Può l’Europa, culla di
civiltà e diritti, erigere muri e scavare fossati?».