Repubblica 15.3.16
Valter Foffo. Il padre di Manuel “Mi urlano assassino ma ai genitori di Luca io chiederò perdono”
“Prenderei mio figlio a calci per quello che ha fatto, eppure quando lo vedrò non so se avrò la forza di parlargli”
di Lorenzo D’albergo
La gente ci insulta per strada, è una cosa vergognosa
Noi siamo tutti disperati e c’è gente che si diverte con le disgrazie altrui
Incontrerò presto i genitori di Varani e mi scuserò con loro
Poi aspetterò che finisca l’indagine e si chiariscano tutte le responsabilità
ROMA.
Valter Foffo esce dalla sua agenzia assicurativa a due passi dal
palazzo dell’orrore di via Igino Giordani. Sono passate da poco le sette
di sera e sta per finire un’altra interminabile giornata. Da una
settimana, da quando suo figlio Manuel è diventato uno dei killer del
Collatino e lui è andato a difenderlo in tv a Porta a Porta,
la
privacy è un ricordo lontano: «Chi ci vede per strada — racconta
infilandosi nella sua Fiat Punto bianca — ormai ci grida dietro:
“Assassini”. È una vergogna. Io ora, però, voglio solo incontrare la
famiglia di quel ragazzo. Voglio chiedere scusa ai Varani per quello che
è successo ». Un perdono che costerà al papà e alla mamma del povero
Luca uno sforzo immenso. Quello che la madre di Foffo, la signora
Daniela, proprio non riesce a compiere. È barricata in casa dei suoi
genitori da giorni e, se contattata, chiede di essere soltanto lasciata
in pace: «Non mi interessa, non voglio parlare. Sto male ». A lei Manuel
ha chiesto stracci e sapone, con tutta probabilità per ripulire la
scena del crimine. Sul papà, invece, è stato lapidario: «Volevo uccidere
mio padre, volevo vendicarmi di lui».
Signor Valter, ha saputo cosa ha detto suo figlio?
«Ho
sentito (in ufficio per tutto il pomeriggio ha ricevuto ospiti tenendo
sempre accesa la tv su un canale all news, ndr) ma non è vero. Andatevi a
leggere gli atti. Questo non c’è scritto proprio da nessuna parte. Non
ci sono ancora i nuovi verbali».
Eppure suo figlio ha elencato
davanti al pm una lunga serie di frizioni in famiglia. Dal motorino alla
macchina… «Non ne so nulla. Mio figlio verrà riascoltato a breve.
Vedremo ».
In carcere Manuel ha anche detto che lei e sua moglie gli avete sempre preferito il fratello Roberto.
«Non
scherziamo. Abbiamo cresciuto i nostri figli allo stesso modo, non sono
mai state fatte differenze tra i due. Sono uguali per noi».
Oggi tornerebbe a difendere suo figlio in tv?
«Non
si tratta di difendere. Io ho raccontato soltanto la verità, non ho
difeso nessuno. Aspetto l’esito delle indagini. Mi lasci dire che ho
piena fiducia in tutti, nelle indagini della magistratura e dei
carabinieri. Ora è tutto in mano al mio avvocato».
Se ora si trovasse davanti a Manuel, dopo tutto quello che è successo, cosa gli direbbe?
«Cosa gli direi? Lei non sa i calci che gli darei in questo momento. Ma ora penso ad altro».
Ovvero?
«Alla
famiglia di Luca Varani. Ci incontreremo sicuramente nei prossimi
giorni. Chiederò loro scusa. Ci sono tre famiglie che hanno visto la
loro esistenza andare in frantumi. Siamo tutti disperati. Il dolore è
tanto, glielo assicuro».
Tornando agli interrogatori e a quanto
confessato da Manuel in carcere, suo figlio dice di essere sceso al
piano di sotto (l’assassino ha ucciso Varani assieme al complice Marco
Prato proprio nell’appartamento sopra a quello dei genitori, ndr) e di
aver chiesto stracci e sapone. Possibile che sua moglie non si sia
accorta di nulla?
«Ma guardi, sicuramente non può aver capito cosa
fosse successo. Abbia pazienza. Se avesse visto il sangue se ne sarebbe
accorta, no?».
Rivedrà suo figlio a breve?
«In questo
momento sto per andare dal mio avvocato. Spero di vedere Manuel domani o
dopodomani (oggi o domani, ndr). Ma io non so neanche se avrò il
coraggio di parlargli. Sono distrutto. A volte penso di svegliarmi da un
momento all’altro da questo incubo, che sia tutto un brutto sogno».
Ma non lo è. Diceva che le persone le urlano dietro in strada.
«Sì,
ci gridano “assassini”. Che glielo dico a fa’? È una cosa vergognosa.
Si divertono sulle disgrazie altrui. Capisco i giornalisti, che lo fanno
per professione. Ma ora bisogna vedere come andranno a finire le cose.
Aspettiamo di capire di chi siano le responsabilità. Immagini come mi
posso sentire in questo momento ».