Corriere 14.3.16
Scomparso Hilary Putnam il filosofo americano sostenitore del realismo
Il
percorso del filosofo americano Hilary Putnam, scomparso a 89 anni, era
stato complesso e variegato, difficile da inquadrare, anche perché lui
stesso aveva spesso preso le distanze dalle sue posizioni precedenti.
Nato a Chicago il 31 luglio 1926, Putnam aveva esordito come studioso di
matematica e di filosofia della scienza, per poi estendere i suoi
interessi al linguaggio, alla filosofia della mente, all’estetica e
all’etica, muovendosi tra le correnti analitiche neopositiviste e la
tradizione del pragmatismo americano. Aveva insegnato alla Northwestern
University, a Princeton, al Mit di Boston e ad Harvard, dove aveva
concluso la carriera accademica nel 2001. Negli anni Sessanta si era
schierato su posizioni politiche radicali, che poi aveva abbandonato.
Considerato uno dei più importanti filosofi viventi, nel dibattito sul
relativismo Putnam si era espresso a favore della razionalità
scientifica e di un realismo «interno» di derivazione kantiana. Tra le
sue opere tradotte in italiano: Mente, linguaggio e realtà (Adelphi,
1987), Ragione, verità e storia (Il saggiatore, 1985), Matematica,
materia e metodo (Adelphi, 1993), Realismo dal volto umano (Il Mulino,
1995), Etica senza ontologia (Bruno Mondadori, 2005).