Repubblica 9.2.16
Tutti gli “amici” di Yanis: dagli ex socialisti ad Assange
di Matteo Pucciarelli
MILANO
Cosa sarà il Diem (Democracy in Europe Movement) non lo sa bene ancora
nessuno, neanche gli organizzatori. Se un movimento d’opinione, se
un’aggregazione politica, chissà. Di certo oggi al Teatro del popolo di
Berlino ci saranno due king maker di peso come Yanis Varoufakis e Julian
Assange a spiegare la propria idea di Europa: democrazia, uguaglianza,
trasparenza nei poteri decisionali e pluralismo, questi i valori di
fondo.
«La nostra ambizione però è chiara — dice Lorenzo Marsili
di Europe Alternatives, l’associazione promotrice dell’iniziativa — non
fare un ennesimo appello ma produrre processi politici di cambiamento su
scala europea, contro questo status quo e i nazionalismi». Il progetto
di Varoufakis non ha rappresentanti politici in Italia, ma solo
esponenti del mondo della cultura. Come Toni Negri, ancora oggi
soprattutto all’estero considerato un teorico di primo livello; Sandro
Mezzadra, professore a Bologna che collaborò con il leader di Podemos
Pablo Iglesias; Ugo Mattei, tra i promotori del referendum per l’acqua
pubblica.
L’area no-euro vicina a Stefano Fassina invece no, non è
stata coinvolta. Proprio perché negli ultimi tempi l’ex ministro greco
ha abbandonato la linea “sovranista” di Jean-Luc Mélenchon (Front de
Gauche) e Oskar Lafontaine (Die Linke) per abbracciarne una più
simil-Tsipras, ma quella prima della capitolazione.
Sono
fertilissimi, invece, i collegamenti con Podemos, specie con la sua
componente più di sinistra e di movimento. Dovrebbe esserci la sindaca
di Barcellona Ada Colau, in Spagna diventata nota e contesa quanto lo
stesso Iglesias. «L’esperienza spagnola — ragiona Marsili — è un ottimo
esempio di politicizzazione di massa».
Oltre ad Assange, che
interverrà in videoconferenza dall’ambasciata dell’Ecuador a Londra,
parteciperà il musicista Brian Eno, che dalla sua ha un comprovato
pedigree radical. E poi un ministro ombra del Labour di Jeremy Corbyn
(John Mc-Donnel), una ex ministra di Francois Hollande (Cecile Duflot),
la presidente della tedesca Linke Katja Kipping e Marisa Matias, leader
del Bloco de Esquerda portoghese, che sostiene il governo anti-austerity
del socialista António Costa. Un altro paese “Pigs” neo-ribelle che
comincia a far preoccupare Angela Merkel. Mancano voci di Syriza: una
storia che ancora brucia a sinistra.