Repubblica 8.2.16
“Ma la Clinton non piace alle giovani: è come la mamma”
ANNA LOMBARDI
SUSAN FALUDI. LA SCRITTRICE FEMMINISTA: “NELL’EX SEGRETARIO DI STATO VEDONO UNA FIGURA DOMINATRICE”
«Attaccano
Hillary Clinton sul piano personale, soccombendo a vecchi pregiudizi:
come quello per cui una donna che scala il potere ha qualcosa da
nascondere. Ma non dovremmo parlare di come fa politica?». Susan Faludi,
56 anni, è la scrittrice femminista americana — premio Pulitzer nel
1991 — autrice del famoso saggio
Contrattacco. La guerra non dichiarata contro le donne.
«Mi
colpisce che gli attacchi peggiori arrivino da una certa ala
democratica più che dai conservatori. E pensare che questa potrebbe
segnare davvero una nuova stagione per le donne in politica».
Le giovani sembrano preferire Sanders alla Clinton: perché?
«In un saggio di qualche tempo fa intitolato
American
Electra parlai di “matricidio femminista rituale”. Le giovani
generazioni guardano alle ex attiviste degli anni Sessanta — e Hillary è
una di quelle — come alle loro madri: le considerano noiose, egoiste e
dominatrici. E le rifiutano».
Cosa contestano a Hillary?
«Una
delle cose che si sente dire più spesso è che non si capisce cosa
pensa. Come se una donna in pubblico dovesse rivelare più di un uomo. È
però evidente che così c’è un doppio standard: sappiamo forse chi è
davvero Bernie Sanders, o, dall’altro lato, Marco Rubio e Ted Cruz?».
È dunque vero che le donne non sono con lei?
«Le
donne della classe media e le lavoratrici la sostengono: guardano alla
piattaforma politica, più che all’estetica. A detestarla sono semmai le
donne che scrivono sui giornali o che sono anche loro in politica. Donne
che per background e stato sociale le somigliano e da cui ti
aspetteresti più sostegno. Invece non vogliono rispecchiarsi in lei».
Non sarà anche colpa di una strategia politica che fa della Clinton un personaggio ambiguo, un po’ maschiaccio e un po’ nonna?
«Gli
americani hanno sempre guardato ai presidenti come a supereroi: non
pensano si possa semplicemente essere qualificati per quel mestiere. A
Hillary è richiesto di mostrarsi più dura di quel che è. Allo stesso
tempo, deve anche essere femminile: dolce e accogliente. Ecco perché per
una donna, la sfida presidenziale è molto più difficile».