Repubblica 6.2.16
Case a prezzi stracciati Roma dà il via agli sfratti “Saranno uno al giorno”
Affittopoli, la road map di Tronca: via gli inquilini senza titolo Stretta sugli impianti in concessione e task force anti-abusi
di Giovanna Vitale
ROMA.
«Allora, signori, questa per noi deve essere la priorità. Tutti al
lavoro». Al termine dell’ennesima riunione con la squadra di tecnici e
di subcommissari chiamati a governare Roma, il prefetto Francesco Paolo
Tronca ha stabilito le tappe di quella che ha definito «una cronoscalata
». Già disboscare la giungla di affitti e concessioni di immobili e
centri sportivi comunali a prezzi stracciati, occupati da abusivi e
morosi, spesso con titoli scaduti, è un percorso in salita: concluderlo
nell’arco di pochi mesi è per lo meno arduo. Ma Tronca vuole provarci lo
stesso.
E così, già ieri ha spedito la polizia locale a eseguire i
primi tre sfratti in altrettanti appartamenti del centro storico, tutti
inclusi nella famosa lista delle 571 “case d’oro” assegnate nella notte
dei tempi come alloggi popolari a prezzi da saldo. E poi passati di
mano in mano, di padre in figlio, ceduti o subaffittati in barba a
qualsiasi legge e ogni buonsenso. Come è accaduto per esempio in via
Volta, a Testaccio, rione un tempo malfamato divenuto ormai radical
chic, abitato da attori e parlamentari: è lì che in mattinata i vigili
urbani hanno sgomberato un’inquilina di 26 anni che viveva, senza averne
diritto, in 70 metri quadri al terzo piano.
Una scena che, da qui
in avanti, si ripeterà sempre uguale fino alle prossime elezioni, a
giugno dunque, in ossequio alla tabella di marcia imposta dal
commissario al ritmo di cinque sfratti a settimana.
Ma quello
degli inquilini non è l’unico capitolo di Affittopoli che verrà
affrontato. Il secondo, altrettanto spinoso, riguarda i contratti di
concessione stipulati con le associazioni sportive, pubbliche e private,
per 160 impianti di proprietà comunale. Metà delle quali abusive, pure
stavolta, perché i contratti sono scaduti da anni oppure sono stati
prorogati nonostante sia vietato. E sono quasi tutti frutto di
affidamenti diretti. Si tratta di club spesso esclusivi, in zone di
assoluto pregio — dalle Terme di Caracalla a Villa Borghese, passando
per Villa Ada e i Parioli — che hanno ottenuto sostanziosi sconti sul
canone per il solo fatto di offrire, anche, servizi alla collettività a
tariffe agevolate. Arrivando infine a pagare tariffe da colazione al
bar: 4 euro al mese il minimo, 7mila il massimo, a fronte di incassi a
molti zeri.
Ebbene, la linea del prefetto Tronca non cambia. Tutti
i concessionari senza un titolo valido saranno buttati fuori: dunque,
poco meno della metà di quelli attuali. E così i morosi. In attesa di
passare al setaccio tutti i disciplinari, per verificare ulteriori
irregolarità. E c’è già chi prevede che sarà una mattanza.
Contestualmente
è stato disposto il potenziamento della Polizia locale e dei due
Dipartimenti più coinvolti dalla campagna di sgomberi appena avviata:
Patrimonio e Politiche abitative e sociali. È lì che verranno trasferiti
più personale e più risorse «per far fronte», spiegano in Campidoglio,
«al lavoro imponente e complesso di censimento e verifica degli immobili
dati in locazione dal Comune». La task force anti-Affittopoli è già al
lavoro per unificare i diversi archivi capitolini e incrociarne le
risultanze con quelle del database dell’Agenzia delle Entrate.
I
primi esiti si attendono per l’inizio della prossima settimana. Quando
Tronca invierà il suo primo dossier in procura. Una scalata a tappe,
appunto. La vetta, però, ancora non si vede.