Repubblica 3.2.16
Lotta al terrorismo gli intellettuali contro Hollande
Da Piketty a Cohn-Bendit appello su “Le Monde” “Parlamentari, non cambiate la Costituzione”
di Anais Ginori
PARIGI.
 «Parlamentari, in nome delle libertà, rifiutate questo testo! ». La 
mobilitazione contro la revisione costituzionale voluta da Hollande 
cresce di giorno in giorno.
L’ultimo attacco viene da un gruppo di intellettuali di sinistra che ha pubblicato un appello su
Le
 Monde. «Pensate all’interesse supremo dei francesi prima di votare » 
chiedono, tra gli altri, l’economista Piketty, lo scrittore Attali, l’ex
 europarlamentare Cohn-Bendit e il sociologo Rosanvallon.
La 
riforma, in discussione all’Assemblée Nationale da qualche giorno, sta 
spaccando la Francia. Annunciata subito dopo gli attentati del 13 
novembre, la legge costituzionale propone di inserire lo stato di 
emergenza nella Carta e di revocare la nazionalità ai cittadini 
colpevoli di reati di terrorismo. È su questa cittadinanza “usa-e-getta”
 che si concentrano le critiche. Il governo aveva deciso di applicare la
 norma solo alle persone con doppio passaporto, salvo poi fare 
retromarcia per non essere accusato di discriminazione tra francesi.
Il
 riferimento alla binazionalità è scomparso ma rimane il problema di 
come fare per non creare apolidi. Se l’attuazione pratica di questa 
misura rimane vaga, è il simbolo che fa discutere. «Cosa sarebbe il 
mondo se ogni paese decidesse di espellere i suoi connazionali giudicati
 indesiderabili? », si domanda l’ex ministro della Giustizia, Christiane
 Taubira, nel pamphlet che ha appena pubblicato dopo le sue dimissioni 
causate proprio dalla riforma costituzionale. Sono tante le voci che si 
stanno levando contro il testo che dovrebbe essere votato in prima 
battuta la settimana prossima, per poi passare al Senato.
«Il 
progetto del governo tratta in modo impari i francesi, apre la strada 
alla creazione di apolidi e soprattutto inserisce nella Costituzione una
 minaccia per le nostre libertà politiche, fondamento stesso della 
democrazia», scrivono i promotori dell’appello. A preoccupare sono anche
 le condizioni per cui si potrebbe togliere la cittadinanza: non solo 
reati contro la sicurezza dello Stato ma anche «l’attacco grave alla 
vita della Nazione». Una definizione ambigua, secondo i firmatari 
dell’appello: «Significa aprire la porta alla revoca di nazionalità 
anche per reati di opinione, attività sindacale o per l’opposizione a un
 potere autoritario».
La legge costituzionale dovrà essere 
approvata da deputati e senatori, per poi essere presentata davanti al 
Congresso, ovvero le Camere riunite. Hollande dovrà ottenere due terzi 
dei voti per far passare la riforma. Ma la fronda a sinistra aumenta.
Anche
 a destra, dove alcuni esponenti avevano invocato le misure proposte dal
 leader socialista, si cominciano a levare voci di dissenso. François 
Fillon ha annunciato che non sosterrà il progetto di revisione 
costituzionale perché «le leggi ci sono già». E il favorito alla 
primarie a destra, Alain Juppé, si è schierato contro: «La lotta al 
terrorismo — ha detto — si fa aumentando le forze dell’ordine e dando 
più potere all’intelligence».
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Le riforme riguardano lo stato d’emergenza e la possibilità di revoca della cittadinanza
IL PRESIDENTE
La modifica è stata chiesta dal presidente francese Francois Hollande
 
