mercoledì 3 febbraio 2016

Repubblica 3.2.16
“Mio figlio 11enne era depresso Grazie a Platone ha riscoperto la gioia di vivere”
“Leggeva moltissimo e ci faceva tante domande Ma all’inizio non avevamo capito la sua particolarità”
La mamma di un plusdotato “Questi ragazzi si spengono se non coltivano le passioni”
intervista di M. N. D. L.

ROMA. «Oggi mio figlio G. è felice. E sorride. Ha ritrovato passione e creatività. Grazie a Platone, Aristotele e agli incontri dell’Aistap». Michela Presta, toscana, ha l’allegria nella voce. Eppure, nemmeno un anno fa, suo figlio, 11 anni, «era caduto in una depressione profonda, diceva cose terribili, aveva pensieri sempre più cupi...».
Perché, Michela?
«Abitiamo in un piccolo paese, le nostre scuole non sono certo d’eccellenza. Ma fino alla quarta elementare G. non aveva mostrato disagi. Né ci eravamo accorti della sua particolarità. Certo, leggeva tantissimo, a volte ci faceva domande di economia e politica che ci lasciavano sbalorditi. Ma pensavamo che avesse sentito i nostri discorsi in casa».
Cosa è successo in quinta?
«Ha cominciato a non voler più andare a scuola, voleva soltanto leggere i suoi libri, era sempre più chiuso, depresso, non riesco nemmeno a riferire i suoi discorsi».
E le maestre?
Dicevano che era strano e svogliato».
Invece?
«Mi ha salvata una mia amica, il cui bambino, un vero piccolo genio, aveva avuto manifestazioni simili al mio. E lei l’aveva portato al centro per la plusdotazione».
Siete andati a Genova.
«Sì, lì abbiamo veramente compreso chi è il nostro bambino, la sua intelligenza straordinaria. Ma soprattutto abbiamo capito che se a questi ragazzi non viene permesso di coltivare la loro creatività si spengono. Invece, quando sentono chi sono, diventano liberi di sviluppare le loro competenze».
Cosa c’entrano Platone e Aristotele?
«Mio figlio li ha scoperti negli incontri con gli altri ragazzi dell’Aistap. È stata una folgorazione. E quando gli abbiamo regalato dei testi li ha scartati come fossero giocattoli sotto l’albero di Natale».
Oggi come vanno le cose?
«Bene. Ha ritrovato passione per la vita. Va a scuola, ma poi nutre la sua intelligenza con un tutor personale che suggerisce approfondimenti, conferenze, testi. Dicono che ha una intelligenza metafisica. Mi sa che farà il filosofo...».