Repubblica 26.2.16
L’amaca
di Michele Serra
NELLE
intenzioni di chi la propone, l’abolizione dell’“obbligo alla fedeltà”
dalle unioni civili serve a distinguerle dal matrimonio “normale”,
declassandole: un’ossessione, questa, che conferma l’intenzione
discriminatoria e punitiva di una parte attiva e consistente del mondo
cattolico e della destra politica nei confronti delle persone
omosessuali. L’aspetto comico della vicenda è che l’emendamento finisce
per essere discriminatorio proprio nei confronti del matrimonio
“normale”: perché la fedeltà per legge è un cascame della concezione
cattolica della coppia, riduce un impegno “etico” e una libera scelta
sentimentale a codicillo costrittivo. Un’unione che non si regga
sull’obbligo di legge, ma sul rispetto reciproco (che non è
formalizzabile da alcun codice) è dunque migliore, più libera e più alta
di un’unione che minacci sanzioni in caso di “tradimento” o di
promiscuità sessuale. Questo Schifani (e chi per lui, anche nel Pd) non
poteva prevederlo: ma grazie a quell’emendamento molti italiani ora
possono riflettere sull’assurda norma, da diritto canonico, che impone
per legge la fedeltà coniugale nel matrimonio. Abolirla subito,
urgentemente, così da elevare anche il matrimonio tradizionale allo
stesso livello, libero e responsabile, delle unioni civili.