Repubblica 24.2.16
L’italiano che ci guida nei segreti del genoma
Chi è Riccardo Sabatini, il genio cremonese del Dna che a soli 34 anni ha
incantato il Ted
di Riccardo Luna
SE,
come dice il filosofo della rete Luciano Floridi, un grande leader oggi
deve essere anche un grande narratore di storie, Riccardo Sabatini
andrà lontano. Invitato a parlare in apertura del Ted 2016, la più
importante conferenza mondiale sulle “idee che cambiano il mondo”,
mentre qualche migliaio di cinema in ogni continente erano connessi per
l’occasione, Sabatini è salito sul palco del teatro di Vancouver
saltellando come solo a 34 anni puoi fare quando hai il fuoco dentro; ha
accennato distrattamente al fatto di essere uno dei collaboratori più
stretti di Craig Venter, l’uomo che ha sequenziato il genoma umano; e
poi lo ha invitato platealmente a raggiungerlo. Mentre dalla sala
partiva un applauso entusiasta per salutare uno dei visionari del nostro
tempo, sul palco ha fatto il suo ingresso una libreria spinta da cinque
facchini. Una libreria lunghissima fatta di carrelli rossi che
trasportavano dei volumoni bianchi senza titolo. Per la precisione, 175
libri, scritti con soltanto 4 lettere ripetute tre miliardi di volte: A,
T, G e C. Le lettere del genoma. Il genoma di Craig Venter in persona
trasformato in un’enciclopedia che tutti possono leggere per capire come
siamo fatti e cosa ci accadrà.
Riccardo Sabatini non è solo uno
showman. È uno scienziato. È nato a Cremona, papà imprenditore, mamma
insegnante, nella cameretta il solito Commodore 64, il computer che ha
segnato la vita di una generazione di giovani hacker: «Internet era gli
inizi ed era il futuro». Poi si iscrive a Fisica e si appassiona alla
meccanica quantistica «perché mi sembrava la materia più complicata e
difficile, e io amo le sfide». Dottorato a Trieste, «alla Sissa, un
posto meraviglioso», ma è allora che Sabatini si accorge che le porte
non sono tutte aperte come sperava: «C’era Expo in arrivo e progetto
FoodCast, il più grande database mondiale di cibo, un’opera immensa che
conteneva ogni informazione esistente, dal numero di banane che
esportano dal Belize, agli additivi delle carni in Germania ».
Obiettivo: usare i big data per fare previsioni affidabili. Poteva
essere un successo, «ma la burocrazia ha fermato tutto». E lui è andato
in Silicon Valley: «Ma non sono fuggito, eliminiamo questo concetto, un
professionista serio gira il mondo, è una cosa normalissima».
Quello
che accade dopo però è abbastanza straordinario. Si mette in testa di
voler lavorare con Craig Venter e gli manda una mail: «Gli ho scritto
che volevo occuparmi di genomica e 5 giorni dopo mi hanno invitato per
un colloquio. In 21 giorni ho ottenuto il visto e sono qui da un anno». A
fare cosa? «Applico il
machine learning alla genomica. Nel 2000 è
stata compiuta la prima rivoluzione: abbiamo letto il codice genetico.
Ora stiamo vivendo il secondo capitolo: analizzare quello stesso codice
per capire come funziona il processo della vita costruendo una batteria
gigantesca di dati. Così creiamo l’healthcare del futuro. E non parlo di
un futuro in cui non ci saranno malattie e dove non si invecchierà. Noi
facciamo una cosa ben diversa: cerchiamo di far stare bene le persone.
Pensate alla penicillina: non è stata scoperta perché si cercava di
allungare la vita, ma per risolvere un problema che causava un numero
enorme di decessi. L’effetto, poi, è stato permettere alle persone di
vivere di più, ma il motivo iniziale era rimuovere la sofferenza».
Sul
palco di Vancouver, con lui la genomica è diventata la lente per
decifrare il futuro. Sabatini ha preso un libro, uno a caso (in realtà
scelto con cura), ha aperto una delle 262mila pagine e ha indicato una
sequenza di otto lettere dicendo: «Vedete? Questo è perché Venter ha gli
occhi azzurri». Poi ne ha indicata un’altra e ha aggiunto: «Se qui ci
fosse una lettera diversa avrebbe la fibrosi cistica». A che serve,
tutto questo? A migliorare la nostra vita. Il laboratorio di Venter in
Silicon Valley, usando il machine learning, può già indovinare l’altezza
di una persona, il colore degli occhi e della pelle, e persino la forma
del viso, a partire dal codice genetico. Ma la cosa più interessante è
il trattamento delle malattie: la possibilità di intervenire sul codice
genetico modificandolo con una nuova tecnologia chiamata Crispr che
consente di fare interventi mirati, lettera per lettera. Le implicazioni
sono immense, e Sabatini lo sa bene: «Qualunque cosa vogliamo farci,
qualunque domanda vogliamo porci, il momento per farlo è adesso».