Repubblica 22.2.16
Giovanni Maria Flick, ex Presidente della Consulta
“Costituzionale anche con la stepchild”
“Ma l’articolo sulle adozioni non va ricondotto nella legge a un principio di uguaglianza”
intervista di Liana Milella
ROMA.
«Con o senza la stepchild la legge non rischia l’incostituzionalità». É
questa l’opinione dell’ex presidente della Consulta ed ex Guardasigilli
Giovanni Maria Flick.
Dentro o fuori l’adozione dalla legge sulle unioni civili?
«È
evidente che il problema della stepchild complica molto una questione
semplice: il riconoscimento dei diritti fondamentali ai partner della
coppia non sposata è urgente, necessario, indifferibile ».
In che senso la stepchild “complica la questione”?
«Perché
da una parte si cerca di utilizzare l’opposizione alla stepchild per
bloccare il riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali;
dall’altra, la si vuole usare per parificare l’unione della coppia
omosessuale al matrimonio, oggi non consentita dall’articolo 29 della
Costituzione, secondo l’interpretazione che ne dà la Consulta nella
sentenza del 2010. Si tratta di due obiettivi fuori dalla logica
doverosa del riconoscimento dei diritti fondamentali alla coppia
omosessuale”.
In termini di diritti riconoscibili questo significa che la stepchild deve restare fuori?
«La
stepchild non rientra nel principio di eguaglianza dei diritti tra la
coppia omosessuale e il matrimonio. Perché vi è una differenza naturale
tra la coppia di persone di sesso diverso e quella di persone dello
stesso sesso che non può consentire di evocare il principio di
eguaglianza».
Ma allora per lei non è un problema di collocazione della stepchild in questa o in un’altra legge, lei è proprio contrario...
«Neanche
per sogno. Non sono affatto contrario alla stepchild in sé, che infatti
è stata più volte riconosciuta dai giudici in specifici casi. Sono
contrario a ricondurla a un parametro di uguaglianza che non c’è tra
coppie dello stesso sesso e coppie di sesso diverso, in termini di
automatismo e di generalizzazione».
Ma se le coppie tradizionali possono adottare uno dei figli del coniuge perché ciò dev’essere negato a quelle gay?
«Perché
il diritto del bambino ad avere due genitori di sesso diverso non è la
stessa cosa del diritto dei due componenti della coppia omosessuale ad
adottare il figlio di uno di loro. Solo l’interesse del bambino può
giustificare il riconoscimento del legame adottivo».
Consiglierebbe di non fare la legge e demandare ai giudici, caso per caso, la soluzione del problema?
«Non
si può fare una legge generale basata sul principio di eguaglianza in
una situazione in cui quell’eguaglianza non c’è; si può e si deve
superare la diseguaglianza quando sia necessario nell’interesse del
bambino».
Costituzionalmente rischia di più una legge con o senza la stepchild?
«Non
è mio costume dare patenti di costituzionalità preventivi. Ma qui la
presenza o l’assenza della stepchild non altera la costituzionalità
della legge, sempre che rispetti le indicazioni della Consulta sulla
differenza tra famiglia fondata sul matrimonio e unione omosessuale».