domenica 21 febbraio 2016

Repubblica 21.2.16
Sinistra, duello sull’alleanza con il Pd
Pisapia: a Milano Sala va appoggiato, senza i dem perderemo le città. Cofferati: no, serve un’alternativa Guerini attacca l’ex leader della Cgil: ha già fatto vincere la destra a Genova. L’ex renziana Martelli va con Si
L’appello alla minoranza di Bersani e Cuperlo: “Cosa ci fate ancora lì, venite con noi”
di Mauro Favale

ROMA. Alleati col Pd o alternativi? In coalizione o avversari? Tra i marmi del palazzo dei Congressi dell’Eur, a Roma, Sinistra Italiana nasce a “geometrie variabili”, tra chi propende per un’intesa (i sindaci “arancioni” di Milano e Cagliari, Giuliano Pisapia e Massimo Zedda, il numero 2 della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio) e chi tifa per il divorzio (il coordinatore di Sel Nicola Fratoianni, Sergio Cofferati, i candidati a Roma e Torino, Stefano Fassina e Giorgio Airaudo). In una scenografia “povera” (un maxischermo, un palco, palloni rossi sospesi nel grande salone centrale, una sfilza di sedie per i 3.000 presenti e poi tavoli di lavoro in stile Leopolda) oggi si conclude la tre giorni di “Cosmopolitica”, costituente del nuovo soggetto che si farà partito soltanto a dicembre. E si chiude con un annuncio, un appello e un interrogativo non risolto.
L’annuncio è quello che riguarda le adesioni alla formazione che si propone di riunire le sigle a sinistra del Pd. Dai Dem arrivano la deputata Giovanna Martelli, già consigliera per le pari opportunità a Palazzo Chigi con Matteo Renzi, e il senatore Corradino Mineo, da tempo in rotta col suo ormai ex partito. A Palazzo Madama, sono previsti anche i passaggi di due ex M5S (poi “Altra Europa con Tsipras”), Francesco Campanella e Francesco Bocchino.
L’appello, invece, è quello che verrà rivolto alla minoranza Pd, qui rappresentata da Gianni Cuperlo. A lui, a Pierluigi Bersani, a Roberto Speranza si rivolgeranno gli ex Dem Fassina e Alfredo D’Attore, già accasati sotto il tetto di Sinistra italiana: «Cosa ci fate ancora lì? Il popolo della sinistra è qui con noi».
Si vedrà la risposta anche alla luce della questione politica che si porta dietro questo battesimo: si nasce avversari e alternativi al Pd? O pronti ad avere i Dem come interlocutori e alleati “naturali”? Il primo banco di prova sono le comunali di Milano dove Sel ha firmato la carta delle primarie e ora è decisa ad appoggiare Giuseppe Sala, il candidato Pd che a tanti dei presenti a palazzo dei Congressi non piace proprio.
Pisapia, arrivato ieri a Roma «con curiosità e affetto» verso il nascente partito avverte: «La coalizione di centrosinistra è l’unica in grado di vincere a Milano. Sel ha siglato un patto di lealtà che spero rispetti». A sentire Cofferati (che un anno fa denunciò brogli ai gazebo per la Regione Liguria e ruppe coi Dem), «chi ha firmato le primarie stia col Pd. Chi non l’ha fatto ha il dovere di presentare un’altra candidatura». «Dopo aver fatto vincere la destra in Liguria, Cofferati ci prova anche a Milano — risponde il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini — non ci riuscirà». Ma con Cofferati si schiera D’Attorre: «Alcune forze come Sel credo che sosterranno Sala, altre daranno vita a una candidatura alternativa». «Sarebbe il caso che Si si mettesse d’accordo su una posizione», dice Pippo Civati che si tira fuori dal toto-candidature.
Oggi, però, dentro la “Cosa rossa” in transizione, vale il “liberi tutti” ma senza traumi e rotture. «Il partito ancora non esiste», dice Fratoianni. E fino al congresso di dicembre c’è tempo per ricomporre. Il discrimine sarà il voto al referendum costituzionale. Intanto però c’è quello nei comuni. E Zedda, in corsa per la riconferma a Cagliari col sostegno dei Dem, avvisa: «Dire oggi che qui facciamo un’alleanza contro il Pd è un errore».