«Annunci di adesione anche dall’ex Pd Corradino Mineo»
il manifesto 21.2.16
Il caso sindaci per l’esordio di Si
Sinistra
italiana. Scintille Pisapia-Cofferati. Il sindaco: Sel rispetti i patti
e sostenga Sala. L'ex pd: no, è di centrodestra. Zedda si schiera con
il collega. Primo sondaggio su Fratoianni, per il 23% il nuovo
segretario sarà lui. Oggi atteso «il passo a lato» di Vendola
di Daniela Preziosi
La
prima standing ovation della platea di Sinistra italiana è per un uomo
del partito democratico. Ma quello «del popolo»: è l’anziano Ertugul
Kurkcu, già presidente dell’Hdp. Sale sul palco e porta i saluti «del
popolo curdo e del popolo turco». A Palazzo dei Congressi spunta la
lacrima.
La seconda giornata di Cosmopolitica è quella delle
tremila presenze, dei 24 tavoli, del parterre de roi dei
costituzionalisti, delle assemblee su democrazia, scuola, ambiente e
lavoro. Dell’esordio di Commo, la piattaforma digitale su cui Sel ha
investito 60mila euro perché il nuovo soggetto abbia una «casa online». E
che ieri, dice Roberto Iovino, «ha fatto mille iscritti nelle sue prime
otto ore di vita».
Ma è anche la giornata dei botta e risposta
fra ’big’. In mattinata arriva Giuliano Pisapia, il sindaco di Milano.
Partecipa ai tavoli, ma sul nuovo partito la prende larga: «Sel è una
parte importante della mia storia politica, ma sono qui per affetto. Per
i prossimi quattro mesi continuerò a fare il sindaco». Il fatto è che
qui, in molti, gli chiedono di mollare Sala. Lo ha fatto a più riprese
Sergio Cofferati, già sindaco di Bologna e ora padre nobile della
sinistra-sinistra genovese. Lo ha fatto Stefano Fassina, candidato a
Roma, che pur avendo non poche gatte da pelare nella Capitale dice che
«la priorità a Milano è unire le forze e recuperare la parte della città
che non si riconosce in Sala». Pisapia incontra l’ex segretario della
Cgil in un corridoio elo abbraccia con affetto. Ma ai cronisti risponde
secco: «Sel sta ragionando. Ma ha fatto un patto di lealtà per le
primarie: ha vinto Sala e ora saremo tutti in campo per sostenerlo
sapendo che deve continuare un’esperienza di centrosinistra. Spero, e ne
sono convinto, che Sel sia accanto a me». Si schiera con lui
Massimiliano Smeriglio, vice di Nicola Zingaretti alla regione Lazio: «A
Milano abbiamo accettato la sfida del popolo che decide. E il popolo ha
deciso in maniera interessante, perché per Majorino e Balzani hanno
votato più di 30mila persone. Non dobbiamo mantenere un patto con Sala
ma con il nostro popolo». Poi sbotta: «Bisognerebbe avere più aderenza
alle proprie biografie. E parlo di certi ex Pd che considerano tutto il
campo di centrosinistra come destra. È paradossale». Il riferimento è
proprio a Fassina e a Cofferati che, una volta usciti dal Pd, sono
diventati i più combattivi sostenitori della rottura delle alleanze.
Cofferati replica: «Sala è di destra. Cioè, di centrodestra», quindi «è
un dovere» sfidarlo con un nome di sinistra. Per esempio Pippo Civati?
Civati non è qui ma manda a dire: «Io non sono candidato. In ogni caso
sarebbe il caso che Sinistra italiana si mettesse d’ accordo su una
posizione».
Intanto dal Pd arriva il missile del vicesegretario
del Pd Lorenzo Guerini: «Dopo aver fatto vincere la destra in Liguria,
Cofferati ci prova anche a Milano… non ci riuscirà». Replica di
Cofferati: «La verita’ e’ che il Pd ha sbagliato candidato, ha lasciato
che si inquinassero le primarie ed alle urne ha pagato il prezzo di aver
amministrato male la Regione Liguria. Guerini finge di non ricordare le
ingerenze della destra nelle primarie, ingerenze che io gli ho
segnalato puntualmente».
Dice la sua, per la verità costretto dai
cronisti, anche il sindaco di Cagliari, l’enfant prodige Massimo Zedda,
che è di Sel ma è stato confermato anche dall’alleato Pd per il voto di
giugno. Si schiera con Pisapia: «Se vince Sala, vince il centrosinistra
che dimostra così di non essere morto ma poter ripartire dalle città.
Alle comunali non ci può essere un dogma nelle alleanze, ma c’è una
realtà molto variabile, legata come sempre alle singole realtà locali».
Zedda, a differenza del sindaco uscente di Milano, si dichiara
convintamente dentro il ’percorso’ di Sinistra italiana. Ma le
differenze interne già si misurano. E solo un patto stretto nel nucleo
fondatore del nuova cosa alla vigilia della kermesse tiene a bada i
fuochi. Infatti è Nicola Fratoianni, leader in pectore della nuova forza
politica, a incaricarsi di buttare otri d’acqua: «Nessun dramma, il
partito non esiste ancora». Per questa semplice ragione fisica ancora
non può dividersi. L’invito è a guardare oltre le comunali, come pure fa
Alfredo D’Attorre: presto sarà lanciata la raccolta firme per tre
referendum contro Jobs act, riforma della scuola, Italicum. Il 17 aprile
il referendum sulle trivelle, poi a ottobre la «grande prova» del
referendum costituzionale. Il congresso del nuovo ’partito oltre il
partito’ arriverà solo a dicembre, se tutto va bene.
Ieri
Fratoianni viene gratificato di un sondaggio commissionato da Huffington
post. Alla domanda ’chi vorrebbe come segretario di Si’ ha raccolto il
23,08% delle preferenze, seguito da Fassina con il 15,38, da D’Attore
con il 13,46. A Vendola — che oggi ’parlerà’ attraverso un video che
conterrà l’annuncio di «un passo a lato» — solo l’11,54. Un
ragguardevole 29,8% per cento risponde «nessuno di questi».
01pol1 riapertura fratoianni sel
Per
il responsabile organizzazione di Sel, Peppe De Cristofaro, mettere in
ordine l’elenco oratori per il gran finale di oggi è stata una
faticaccia. Dal palco sono previsti trenta interventi, il video di
Vendola e il saluto — scritto — di Maurizio Landini. Fra gli altri Luigi
De Magistris e Leoluca Orlando, il segretario del Prc Ferrero. La
deputata ex Pd Giovanna Martelli, già consigliera del governo per le
pari opportunità, annuncerà un avvicinamento. Il senatore ex grillino
Francesco Campanella, oggi nel misto con la casacca Altra Europa per
Tsipras, l’ingresso in Sinistra italiana (malumori nell’Altra Europa che
invece non entra nella nuova cosa). Annunci di adesione anche dall’ex
grillino Fabrizio Bocchino e dall’ex Pd Corradino Mineo. Ci saranno
Ilaria Cucchi e Luciana Castellina. E Gianni Cuperlo, che per essere qui
si allontanerà dall’assemblea Pd: ma solo temporaneamente