Repubblica 1.2.16
L’ombra del racket
Triplicati i baby migranti che viaggiano da soli
Nel 2015 giunti in Europa 86mila non accompagnati
Seimila piccoli fantasmi in Italia: persa ogni traccia
di Fabio Tonacci
ROMA.
Si scopre un nuovo triste record tra le cifre dell’immigrazione. Nel
2015 sono entrati in Europa, a bordo dei barconi, a piedi o nascosti nei
camion, 86.000 minori non accompagnati. Un numero che è già di per sé
un’emergenza, visto che secondo Eurostat nel 2014 i minorenni soli
richiedenti asilo non arrivavano a 24.000. Sono più che triplicati,
dunque. Si tratta per lo più di adolescenti, che in media hanno tra i 13
e i 17 anni e viaggiano senza genitori, senza documenti, senza un euro
in tasca. Arrivano dall’Eritrea, dalla Somalia, dall’Afghanistan, dalla
Nigeria, dall’Egitto. E più ne entrano, più sono quelli che poi
diventano fantasmi.
Il dato degli 86.000 è venuto fuori quattro
giorni fa, durante la conferenza a Parigi dell’Alto Commissariato Onu
per i rifugiati e l’Organizzazione per la Cooperazione e lo sviluppo
economico. Solo in Svezia ne sono arrivati 30.000 e le autorità svedesi
hanno scritto al commissario per l’immigrazione Avramopoulos per
segnalare la situazione ormai insostenibile. Ogni adolescente senza
genitori, infatti, ha diritto all’assistenza, alla tutela legale,
all’istruzione fino al diciottesimo anno di età. In Italia, al 31
dicembre scorso, le quindici strutture dedicate ai minorenni del
ministero dell’Interno e la miriade di comunità e case famiglia sparse
sul territorio accoglievano 11.921 ragazzi. Sono tutti i minori
stranieri non accompagnati che hanno messo piede sul suolo italiano? No.
Ce ne sono 6.135 che mancano all’appello. I fantasmi, appunto.
Scappano
dai centri di accoglienza, oppure sfuggono dai “radar” del Viminale
ancor prima dell’ingresso. Diventano irreperibili. I più numerosi,
stando alle statistiche tenute dal ministero del Lavoro, sono gli
eritrei (1.571), poi i somali (1.459), gli egiziani (1.325) e gli afgani
(649). È noto che la maggior parte di loro, soprattutto eritrei e
somali, fugge dall’Italia per raggiungere parenti e amici nel Nord
Europa. «Ciò a dimostrazione che il sistema del ricongiungimento
familiare non funziona, altrimenti non scapperebbero», osserva Carlotta
Sami, portavoce dell’Unhcr.
C’è chi però rischia una fine
peggiore. Brian Donald, funzionario di Europol, ha dichiarato: «Sono
spariti 10.000 minori nei paesi dell’Unione, ed esiste una sofisticata
infrastruttura criminale che prende di mira i migranti ». Questo secondo
aspetto non risulta agli investigatori della polizia italiana, però è
vero che i ragazzi finiscono sempre più spesso nelle mani sbagliate,
come denuncia Save the Children nel suo rapporto “Piccoli schiavi
invisibili”. Centinaia di adolescenti egiziani si ritrovano nei grossi
mercati di Roma a caricare frutta e verdura per 50 centesimi a cassetta,
o negli autolavaggi a 2 euro l’ora. E sta aumentando la percentuale
delle minorenni nigeriane, così come dei ragazzini eritrei, che
finiscono in strada a prostituirsi.