venerdì 19 febbraio 2016

Repubblica 19.2.16
“Migranti, un danno per l’economia tedesca”
Duecento esperti bocciano la Merkel: “Più danni che benefici dai nuovi arrivi”
di Tonia Mastrobuoni

BERLINO. Sembrano lontanissimi i tempi in cui la star degli economisti tedeschi Marcel Fratzscher strigliava i politici, colpevoli di «alimentare le paure» dei tedeschi. E dimostrava, dati alla mano, che i profughi sono un’opportunità, per un Paese con piena occupazione, ottimi ritmi di crescita e una pessima curva demografica. O che il capoeconomista di Deutsche Bank, David Folkerts-Landau, parlava della più grande occasione per la Germania dai tempi della riunificazione. Adesso l’Ifo ha colto un umore molto diverso, tra i colleghi tedeschi.
Se è vero che l’istituto di Monaco è celebre per essere stato guidato fino a poco tempo fa da un “falco” come Hans-Werner Sinn, noto per la sua ostinatissima richiesta di buttare fuori la Grecia dall’euro, l’Ifo è resta uno dei più autorevoli e importanti istituti economici tedeschi. Calcola l’indice del clima tra le imprese e ricerche importanti. E l’indagine diffusa ieri è destinata a far discutere.
La maggioranza dei 220 economisti interpellati dall’Ifo è convinto che l’enorme flusso di migranti porterà più guai che benefici alla Germania. La quota relativamente più ampia (40%) ritiene che i profughi provocheranno soprattutto danni alla prima economia europea; un altro 38% pensa che «in parte» provocheranno problemi, «in parte» no. Una quota schiacciante degli economisti raccolti nell’indagine è insomma scettica, sull’accoglienza generosa dei rifugiati divenuta ormai la cifra dell’ultima fase di Angela Merkel, che ama anche usare argomenti economici per giustificare la sua insistenza nel rifiuto a stabilire un tetto agli arrivi.
Il 53% degli studiosi pensa persino che ai richiedenti asilo andrebbe negato il salario minimo, conquista recente della Germania. Un altro 37% riesce a fare un ragionamento più articolato e rifiuta l’idea di escludere i profughi dalla garanzia di un minimo orario, per il timore che una decisione del genere possa creare tensioni tra stranieri e tedeschi. Sorprendenti anche le risposte degli economisti a due domande che riempiono anche le prime pagine dei giornali. La prima è se andrebbero presidiati più severamente i confini esterni di Schengen. Il 76% è d’accordo, solo il 13% contrario. Altrettanto curiosa la risposta alla domanda su dove ricavare i fondi per la prima accoglienza. Ed è una risposta che certamente non piacerà al ministro delle Finanze Schaeuble, fierissimo del suo pareggio di bilancio conseguito l’anno scorso. Quando si tratta di aiutare i profughi, il 45% degli economisti pensa che lo Stato dovrebbe indebitarsi, un altro 36% accetterebbe aumenti di tasse, solo il 22% ritiene che bisognerebbe aumentare l’età pensionabile o (21%) tagliare altra spesa sociale.