Repubblica 18.2.16
Rai, la rivoluzione di Dall’Orto
Cambiano
 i direttori di rete: Fabiano (Rai1), Dallatana (Rai2) e Bignardi 
(Rai3). Romagnoli, capo di Rai Sport Il dg: scelti fuori dalle lobby, si
 punta all’innovazione. Ma l’Usigrai protesta: uno schiaffo agli interni
di Aldo Fontanarosa
ROMA.
 Andrea Fabiano da vice direttore a direttore di RaiUno. Ilaria 
Dallatana al timone della Seconda Rete, con Daria Bignardi invece a 
RaiTre. E ancora: Gabriele Romagnoli a RaiSport; Angelo Teodoli a Rai4. 
Infine Antonio Marano alla presidenza di Rai Pubblicità.
Antonio 
Campo Dall’Orto cambia così lo stato maggiore della tv di Stato con 
scelte fatte - assicura l’ad - in piena autonomia dalle lobby e dai 
partiti. «Questi nomi sono la chiara espressione delle nostre 
ambizioni». Ma il sindacato dei giornalisti (l’Usigrai) critica 
l’ennesima infornata di esterni. La tornata di nomine - che oggi avrà il
 via libera in Cda - rappresenta un successo per Giancarlo Leone. 
L’ormai ex direttore di RaiUno diventerà il coordinatore editoriale di 
tutti i canali pubblici e intanto vede il suo delfino, il vice Fabiano, 
succedergli alla guida del primo canale. Fabiano, 40 anni, è il più 
giovane direttore della rete ammiraglia di Viale Mazzini. Sarà lui a 
gestire il caso Vespa. La tv di Stato ha rinnovato il contratto del 
giornalista (che guadagnerà 1,3 milioni in un anno). Ma il contratto 
«non pone vincoli in termini di format del prodotto». Spetterà dunque a 
Fabiano confermare “Porta a Porta” così com’è oppure fare scelte diverse
 «e di discontinuità».
Ilaria Dallatana - a lungo corteggiata 
dall’ex dg Gubitosi che la voleva a RaiUno - prende il timone della 
seconda rete. Nel 2001, Dallatana ha fondato la società di produzione 
“Magnolia”, insieme a Giorgio Gori, e curato trasmissioni come L’isola 
dei famosi e XFactor. La sua esperienza nell’intrattenimento tv può 
tornare utile a Viale Mazzini, che cerca un pubblico più giovane. 
Scettico il consigliere Diaconale che parla di una scelta «in salsa 
renziana», per la vecchia amicizia tra il premier e Gori. Il consigliere
 Rita Borioni, invece, esulta perché Dallatana a RaiDue e Bignardi a 
RaiTre tingono di rosa le nomine. La Bignardi batte sul filo di lana 
Andrea Salerno, direttore editoriale della “Fandango”, a lungo favorito 
per l’incarico. Per curriculum, Salerno era il candidato naturale alla 
guida della Terza Rete. La Bignardi - giornalista e scrittrice di grido -
 non ha esperienze di gestione editoriale. Il consigliere Franco Siddi 
la incoraggia: «È una scelta intrigante, la attendiamo alla prova senza 
pregiudizi». Salerno - combattuto nell’ombra dal consigliere Freccero - 
esce di scena con signorilità, twittando il suo incoraggiamento alla 
Bignardi. Romagnoli, collaboratore di Repubblica, ex direttore del 
mensile GQ, guiderà la redazione - certo turbolenta - di RaiSport. Il 
suo primo compito sarà aggiornare le tecniche di racconto per le 
Olimpiadi ed anche per gli Europei di calcio che possono costare 110 
milioni alla Rai, tra diritti e spese sul campo. L’ex direttore Carlo 
Paris resterà a RaiSport, accanto a Romagnoli, in un ruolo “di 
macchina”, per la gestione operativa delle trasmissioni. Angelo Teodoli 
(molto stimato dal sottosegretario Giacomelli) si trasferisce da RaiDue a
 Rai4, canale che ha sostituito Retequattro sul quarto tasto del 
telecomando di Sky, da settembre. Infine Antonio Marano andrà alla 
presidenza di Rai Pubblicità, ed è questa l’unica nomina di competenza 
del Consiglio di amministrazione (per le altre Campo Dall’Orto decide da
 solo). Marano dovrà creare come un ponte tra la società degli spot e le
 realtà editoriali di Viale Mazzini.
 
