La Stampa 5.2.16
L’Onu si schiera con Assange
“La sua detenzione è ingiusta”
di Alessandra Rizzo
«Detenuto
arbitrariamente». Il gruppo di lavoro delle Nazioni Unite incaricato di
dare un parere sulla condizione di Julian Assange si schiera dalla
parte del fondatore di WikiLeaks, ma si tratta di una vittoria per ora
solo simbolica. Il parere del «panel» non ha un valore legale vincolante
e la situazione giuridica dell’hacker più famoso del mondo non cambia:
se esce dall’ambasciata ecuadoriana di Londra, in cui si è rifugiato tre
anni e mezzo fa, verrà arrestato.
La vicenda
Salito alla
ribalta dei media con la pubblicazione nel 2010 di oltre 250 mila
documenti diplomatici Usa, Assange è ricercato dalle autorità svedesi
per essere interrogato in merito alle denunce di abusi sessuali di due
donne. Per evitare l’arresto, dal giugno del 2012 vive rinchiuso dentro
la sede diplomatica nel quartiere Knightsbridge: 1.885 giorni, secondo
il sito «justice4assange.com». Assange ritiene di essere un perseguitato
politico e teme che, una volta estradato in Svezia, possa finire negli
Stati Uniti. Per questo si era rivolto al gruppo Onu che si occupa di
detenzioni illegali. In caso di parere contrario, aveva fatto sapere
nella mattinata di giovedì, si sarebbe costituito alla polizia
britannica; ma in caso di parere favorevole, avrebbe chiesto la
restituzione del passaporto e la fine dei tentativi di arrestarlo.
Le reazioni
Il
rapporto sarà formalmente pubblicato oggi, ma la BBC ne ha anticipato i
contenuti, poi confermati dal ministero degli Esteri svedese. Si
allontana così, salvo colpi di scena, la prospettiva imminente che
Assange lasci l’ambasciata. La procura svedese ha fatto sapere che il
mandato di cattura resta valido e Scotland Yard ribadisce di essere
pronta ad arrestare Assange. Londra ha inoltre respinto le conclusioni
del panel. «Mr. Assange non è detenuto arbitrariamente; al contrario,
scegliendo di restare nell’ambasciata ecuadoriana, sta volontariamente
evitando un arresto regolare. Ma gli avvocati di Assange preparano le
prossime mosse (lui stesso potrebbe apparire in video conferenza oggi).
Sperano che il parere Onu possa almeno esercitare pressione sui governi.