La Stampa 29.2.16
Sulle adozioni avanti tutta
ma... senza fretta
di Carlo Bertini
Alla
Camera il Pd è già partito lancia in resta e vuole far vedere che ci si
sta muovendo in fretta per sanare il vulnus della stepchild mancata.
«Con le unioni civili - conferma la vicesegretaria dem Debora
Serracchiani - abbiamo fatto un primo passo. Si inizia la prossima
settimana con il ddl adozioni, adozioni per tutti». Ma ci vorranno due
mesi almeno perché la riforma possa essere pronta per andare in aula. La
commissione giustizia domani delibererà l’istituzione di una “Indagine
conoscitiva sull’attuazione della legislazione in materia di adozioni e
affido”. E c’è da scommettere che ripartiranno le scintille con i
cattolici, come del resto già si è visto ieri. Per creare un clima
“temperato” ci si muoverà coi piedi di piombo e l’agenda ne è la
riprova. La commissione delibera questo ciclo di audizioni con un
termine di 30 giorni. E ogni gruppo farà le sue proposte: magistratura,
avvocatura, associazioni varie. Parallelamente in commissione
arriveranno le unioni civili e anche se non si vuole toccare una virgola
della legge faticosamente varata dal Senato, il dibattito non mancherà.
E porterà via tempo. Ma è significativo poi l’ordine del giorno
dell’assemblea dei deputati Pd convocata mercoledì sera: testualmente
recita “dibattito preliminare sulla riforma delle adozioni”. Il che
significa che si vuole far parlare liberamente tutti su come fare la
riforma. E ciò la dice lunga sulla ricerca di un clima condiviso. Per
dimostrare che non si vuole imporre nulla verrà prodotto un testo base
del Pd firmato dal capogruppo che provi a unire e non a dividere. Su tre
cardini: riforma delle adozioni, che sono arrugginite da trent’anni.
Secondo, adozioni internazionali con meccanismi da rivedere. Terzo, il
tema specifico della stepchild. Questo per dire, come spiega il
capogruppo Pd in commissione, Walter Verini, che è materia complessa e
articolata. Che “viaggerà non su un binario ad alta velocità, neanche su
quello di un treno locale, ma senza fare guerre di religione la
vogliamo far arrivare in porto evitando atteggiamenti barricaderi”.
Insomma se dalla commissione la legge arrivasse in aula a maggio, già a
giugno la Camera potrebbe licenziarla. Queste almeno sono le intenzioni.