La Stampa 29.2.16
La ministra, Gotor e gli ideologi di Italia Futura
di Jacopo Iacoboni
Italia
Futura fu un think tank sfortunato. Voleva seminare idee per una nuova
forza politica liberale, che mai nacque, si trasformò prima in una
costola di Scelta civica di Monti (l’altra fu quella dei due «ideologi»,
loro sì, Casini e Lorenzo Cesa), infine chiuse bottega. Meno sfortunati
furono tanti dei partecipanti, a vario titolo. I coordinatori furono
Andrea Romano e Carlo Calenda: sono stati riutilizzati uno dal Pd
l’altro dal governo; nel consiglio scientifico, nove intellettuali su
dieci faranno parte dell’Arca di Noè della Nazione, da Marco Simoni a
Irene Tinagli a Giuliano da Empoli. Bene: ieri Boschi ha irriso l’unico
non renziano, Miguel Gotor, dandogli dell’«ideologo di Italia Futura di
Montezemolo». Gotor le ha risposto: «Proporrei una moratoria sull’uso e
l’abuso dell’impegnativo concetto di ideologo». Poi le ha suggerito di
«chiedere con profitto informazioni agli amici Romano e Calenda». Ce li
ha in casa, la ministra. Fa meno fatica che a chiedere a Gotor.