lunedì 1 febbraio 2016

La Stampa 1.2.16
Il socialista Sanders prende di petto Hillary: “Sa solo aggredire”
Il disagio di giovani e immigrati i suoi punti di forza
di Paolo Mastrolilli

Il bus di Bernie è un po’ arrugginito e non contiene una sala operativa per gestire le emergenze nucleari, ma la gente lungo la strada lo aspetta e lo applaude. Un esempio per tutti: Olivia Abate, 18 anni, chiare origini italiane, che è venuta apposta dal Kansas con due amiche e la madre, per partecipare al fenomeno Sanders. «Ho 18 anni - dice - e sto per andare al college. L’unico candidato che parla della cose che mi interessano è lui. Voglio andare all’università, senza uscirne in bancarotta, e poi trovare un lavoro decente».
Mancano poche ore al primo voto, i caucus dell’Iowa, e Bernie sente di essere a un passo dalla sorpresa clamorosa. L’ultimo sondaggio del Des Moines register, il giornale locale, dà Hillary al 45% e lui al 42: parità, in pratica. La differenza potrebbero farla gli elettori di Martin O’Malley, che non raggiungendo la quota minima del 15%, dovranno decidere al momento se schierarsi con Sanders o Clinton, determinando il vincitore.
Per cogliere questo attimo, Bernie è salito sul bus ed è andato a fare un giro delle regioni orientali dell’Iowa, quelle più liberal, dove nel 2008 Obama aveva costruito la sua vittoria. Passa prima da Cedar Rapids, per un vero comizio politico, e poi da Iowa City, dove nel palazzetto della University of Iowa lo precede un concerto con i Vampire Weekend e Foster the People. Nomi che magari a noi non dicono molto, ma hanno trascinato in sala oltre 5.000 giovani che cantano e ballano.
Sanders cambia tono e, sentendo le difficoltà di Hillary, la attacca frontalmente per la prima volta: «Sono molto deluso dalla sua campagna. Io ho scelto di puntare su una strategia positiva, proponendo programmi, mentre lei mi aggredisce distorcendo le mie idee. Dice che sono a favore delle armi, quando sono uno dei parlamentari con la peggior valutazione da parte della lobby dei produttore Nra. Dice che sono contro l’aborto, perché mi sono permesso di criticare la scelta di Planned Parenthood di appoggiarla, quando ho sempre difeso il diritto di scelta delle donne. Dice che voglio smantellare la sanità pubblica, quando mi batto da sempre per renderla un diritto gratuito per tutti. È un modo disonesto di fare politica, ma i sondaggi ci stanno premiando: quando avevo cominciato la campagna, lei era avanti a me in Iowa di 50 punti, ora siamo pari». Sulla storia delle mail private usante quando Hillary era segretario di Stato, però, sorvola: «È una questione molto importante, ma non voglio sfruttarla politicamente. C’è un’inchiesta in corso, la commenterò quando conosceremo i risultati». Come dire: un altro motivo per non votarla.
Definire Hillary disonesta è una parola d’ordine per strizzare l’occhio ai giovani, che affollano la sala. Infatti parla solo a loro: «Bianchi e neri fumano marijuana nella stessa maniera». Il pubblico esulta: «Yeeahh!!!». Lui sorride e replica: «Non era esattamente questo il mio punto. Intendevo dire che poi i neri vengono arrestati per possesso di marijuana più dei bianchi, e quindi le loro vite vengono rovinate dai precedenti penali. Io credo che l’erba vada depenalizzata, ma state lontani dall’eroina, che uccide». Poi arriva la promessa di rendere l’università pubblica gratuita per tutti, favorire l’occupazione giovanile e difendere il diritto di scelta sull’aborto. Bernie sale persino sul palco a cantare, perché dai giovani dipenderà il successo della sua rivoluzione: «Ve lo dico francamente: se ci sarà un grande afflusso ai caucus, vinceremo, altrimenti perderemo. Sta a voi. Ma ricordate una cosa: se la politica vi annoia e non andate a votare, lasciate che qualcun altro decida il vostro futuro».