La Stampa 12.2.16
Ora nasce la Nuova Astronomia
“Sveleremo i misteri dei buchi neri”
di Barbara Gallavotti
Parlano
due protagonisti: Angelo Scribano, «padre» dello European Gravitational
Observatory che gestisce «Virgo», e Stefano Vitale dell’Università di
Trento, coordinatore scientifico della missione «Lisa Pathfinder», che
serve da apripista per il sofisticatissimo «eLisa», previsto in orbita
intorno alla Terra dal 2034.
Che cosa sono le onde gravitazionali?
Scribano:
«Sono deformazioni dello spazio-tempo che si producono come conseguenza
del movimento accelerato di corpi dotati di massa. In genere si tratta
di segnali debolissimi: solo se i corpi che li generano sono molto
grandi possiamo rilevarli con i nostri strumenti. A seconda delle masse
dei corpi e del tipo di movimento, le onde che ne derivano hanno
caratteristiche diverse. Poiché, secondo Einstein, energia e massa si
equivalgono, anche le grandi variazioni di energia possono generare onde
gravitazionali e un giorno forse potremo addirittura misurare quelle
prodotte nei primi istanti dopo il Big Bang».
La scoperta apre una nuova epoca?
Vitale:
«Oggi, dopo un secolo d’attesa, si celebra finalmente il primo giorno
di vita dell’astronomia gravitazionale: proprio attraverso lo studio
approfondito delle onde gravitazionali d’ora in poi potremo indagare
l’Universo come mai avremmo potuto prima. È come se, dopo aver esplorato
una foresta con gli occhi, da oggi potessimo per la prima volta
“mettere in funzione” le orecchie. Con “Virgo” e “Ligo” prima, e con
“eLisa” poi, potremo ascoltare questo “sonoro” in sempre maggiore
dettaglio e percepire il cosmo in modo completamente diverso».
Come cambia la nostra visione dell’Universo?
Scribano:
«È una conferma importante, perché finora avevamo solo prove indirette
della loro esistenza. Ora che sono state osservate non solo è stato
verificato un aspetto cruciale della Relatività, ma possiamo avere più
fiducia nell’esattezza dei calcoli che indicano in quali occasioni si
producono le onde gravitazionali».
Quale sarà ora il prossimo passo?
Scribano:
«Sia “Virgo” sia “Lisa” escono ora da lavori di miglioramento e quindi
fin da subito conosceremo nuovi particolari dell’Universo. Credo che
presto avremo informazioni interessanti sul comportamento di stelle
binarie in procinto di collassare l’una sull’altra: un fenomeno che può
produrre onde gravitazionali rilevabili per settimane».
Vitale:
«Credo che non ci sia limite alle sorprese che può riservarci
l’Universo. ora che possiamo esplorarlo con “un nuovo organo di senso”.
Possiamo ipotizzare che ci siamo molti “corpi oscuri”, di cui ignoriamo
l’esistenza, perché non emettono luce né radiazione. Ma d’ora in poi
saranno individuabili perché producono onde gravitazionali».
Cambierà anche l’idea di gravità?
Vitale:
«Potremo anche studiare situazioni in cui la gravità è estremamente
forte e domina sulle altre forze, come avviene in prossimità dei
giganteschi buchi neri al centro delle galassie. Queste condizioni ci
sono particolarmente estranee, perché, contrariamente a quanto potremmo
pensare, “nel nostro mondo” la forza di gravità è debolissima, molto più
debole della forza elettromagnetica».
Le onde «illumineranno» i buchi neri?
Scribano:
«Sicuramente sì. I buchi neri sono il perfetto esempio di oggetto che
può essere studiato approfonditamente solo attraverso le onde
gravitazionali che genera. E già questa scoperta riguarda proprio due
buchi neri».
Vitale: «Quando “eLisa” sarà operativa, nel 2034,
potremo capire se esiste il cosiddetto “orizzonte degli eventi”, la zona
di confine oltre alla quale non ci sono più né lo spazio né il tempo,
perché tutto è risucchiato dal buco nero. Lo capiremo perché potremo
osservare come un piccolo buco nero viene inghiottito da un buco nero
galattico e misurare il momento un cui persino le onde gravitazionali
smettono di essere emesse».
Decifreremo misteri come materia ed energia?
Vitale:
«Conosciamo appena il 5% di ciò che esiste nell’Universo ed è ciò che
chiamiamo materia. Il restante 95% è rappresentato da materia oscura ed
energia oscura. Almeno una parte di queste componenti misteriose
potrebbe essere costituita da un qualcosa che, essendo dotato di massa,
produce onde gravitazionali: in questo caso “eLisa” potrà individuarlo».