il Fatto 2.2.16
L’Unità taglia la testa di Giannini
Corrado
Guglielmucci, ci informa l’Unità, è “magistrato del lavoro di lungo
corso, presidente onorario della Corte di Cassazione”. Mario Lavia, ex
vice-direttore di Europa oggi passato sotto le insegne del giornale
fondato da Antonio Gramsci, lo intervista sull’annosa questione
dell’aggettivo “incestuoso” utilizzato dal conduttore di Ballarò
Massimo Giannini per indicare un rapporto da chiarire tra il ministro
delle Riforme Maria Elena Boschi e Banca Etruria, nella quale hanno
avuto ruoli di responsabilità padre e fratello. Ecco, il giurista
“magistrato del lavoro”, ha una idea tutta sua sulla faccenda: “Per
quelle parole Giannini doveva essere licenziato”. Chiarisce: “Giannini
ha fatto venir meno la fiducia fra lui e la Rai, il cosiddetto pactum
fiduciae, elemento indefettibile per la continuazione del rapporto. Lui
non può fare di testa sua ma deve mettere a disposizione della Rai
(...). Ed è chiaro che fra queste non c’è quella di offendere”.
Consiglia, anche: “Secondo me la Boschi e suo padre potrebbero benissimo
rivalersi in sede penale e civile”. Ritiene che per l’omessa presa di
posizione da parte dei vertici Rai “configura una grave responsabilità.
In teoria, ai sensi dell’articolo 2183 del codice civile, potrebbero
essere revocati”. Insomma bisogna licenziare tutta la Rai e mettere il
giroscopio.