sabato 20 febbraio 2016

Il Fatto 20.2.16
Dopo l’omicidio La Spinelli e 44 europarlamentari chiedono un’indagine indipendente “Caso Regeni, la Mogherini intervenga”
Barbara Spinelli, Marie-Christine Vergiat e altri 43 Parlamentari Europei


Il 2 febbraio 2016 il corpo di Giulio Regeni, il ricercatore italiano dell’Università di Cambridge scomparso al Cairoil 25 gennaio, è stato ritrovato in un fosso lungo una strada dei sobborghi del Cairo, con segni di orribili torture e di una morte violenta. Non è stato un semplice incidente, come affermato da un influente membro del Parlamento europeo nel corso di una visita ufficiale al Cairo. Regeni stava svolgendo una ricerca sullo sviluppo dei sindacati indipendenti nell’Egitto del dopo-Mubarak e del dopo-Morsi. Questo ci rammenta che il governo militare egiziano non sta contrastando solo la minaccia terrorista ma, in parallelo, una vasta opposizione sociale, largamente negletta dai media e dai governi europei.
Giulio Regeni non era un giornalista né un attivista. Era uno studioso entrato in contatto con persone e associazioni della società civile che erano oggetto della sua tesi di dottorato e della feroce repressione degli apparati di sicurezza nazionale. Dopo la sua morte, più di 4.600 accademici di tutto il mondo hanno firmato una lettera aperta chiedendo un’inchiesta sulla sua morte violenta e sul numero crescente di scomparse forzate in Egitto. Solo nel 2015, la Commissione Egiziana per i Diritti e la Libertà (ECRF) ha denunciato la scomparsa di 1.700 cittadini.
Il caso Regeni si aggiunge alla lista di sparizioni che si sono verificate in Egitto dopo l’elezione a Presidente di Abdel Fattah al-Sisi. Siamo consapevoli che l’inchiesta sulla morte di Regeni non è ancora conclusa, e che l’indipendenza delle indagini non è garantita, ma crediamo che quanto è accaduto a lui e a migliaia di vittime egiziane come lui non possa essere trattato alla stregua di un “incidente”. Deve condurre a un ripensamento dell’appoggio fornito dall’Unione Europea al governo egiziano, assicurando che la questione dei diritti umani sia affrontata nella maniera più esplicita e in considerazione della loro sempre più palese violazione nel Paese, certificata da numerose Ong, da Human Rights Watch e da Amnesty International.
Sottolineiamo la nostra preoccupazione per il ruolo che gli interessi economici e geostrategici degli Stati europei potrebbero assumere. Tale ruolo non deve portare a
un abbassamento della nostra vigilanza sui diritti umani, sul pluralismo democratico, sulla libertà di parola, sul sindacalismo indipendente. È l’opposto che deve accadere.
Chiediamo a Federica Mogherini, come Alto Rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri, di agire con forza per ottenere un’indagine indipendente sull’assassinio di Regeni. I responsabili del suo brutale omicidio devono rispondere della loro azione, e la richiesta di verità e giustizia deve essere soddisfatta.