venerdì 5 febbraio 2016

Corriere 5.2.16
Scienza e progresso non uccidono l’anima Il dibattito online


Fin dall’antichità l’uomo nota la differenza tra il corpo e il pensiero e individua l’anima come luogo dei pensieri, delle emozioni, dell’io. Ma oggi che la scienza fa progressi imponenti possiamo semplicemente dire che l’anima coincide col cervello e non ha più senso indagarla? Forse no. Non è stato dimostrato in modo incontrovertibile che tutto è riconducibile alla materia. Non conosciamo l’origine della vita e del pensiero. Aveva ragione Socrate: è difficile sapere cosa siamo. Ma è giusto che la discussione continui. La pensa così il filosofo Mauro Bonazzi che lo spiega in un video, online già da oggi sul sito de «la Lettura» e nell’inserto cartaceo di domenica. Che dedicherà all’anima 4 pagine, non solo dal punto di vista filosofico, ma anche scientifico, teologico e antropologico.