giovedì 4 febbraio 2016

Corriere 4.2.16
Il pool della Procura è già al lavoro sulle omissioni e i prezzi di favore
di Ilaria Sacchettoni

ROMA A buso d’ufficio. L’«Affittopoli» denunciata dal commissario capitolino Francesco Paolo Tronca potrebbe avere sviluppi penali oltre a quelli erariali (che spetterebbero però alla Corte dei conti).
È un semplice ragionamento quello dei magistrati che non hanno ancora ricevuto l’esposto comunale. Nei giorni scorsi, comunque, si è svolta una prima riunione fra il procuratore capo Giuseppe Pignatone e l’aggiunto che coordina i reati amministrativi Francesco Caporale. Riunione che è servita anche a fare una ricognizione in casa propria. Fra il 2014 e il 2015 erano già partite due indagini sullo stesso argomento: la gestione del patrimonio immobiliare capitolino.
Se reato c’è, in questo caso, è possibile che si nasconda in quel 49% di canoni di locazione scaduti e mai rinnovati a cui Tronca ha accennato in questi giorni. Omissioni? O è la trascuratezza ordinaria che ha accompagnato a lungo l’amministrazione del patrimonio?
Certamente fra gli immobili del Comune c’è di tutto. Dall’edificio rinascimentale al fabbricato in via di bonifica per la presenza di amianto.
È anche possibile che la denuncia di Tronca finisca sulla scrivania di un magistrato già esperto in mala gestione amministrativa. È in corso un approfondimento che riguarda quello stesso elenco di 574 immobili che oggi indigna il commissario. Si tratta di un gruppo di uffici, appartamenti, circoli, spazi vari ceduti dall’assessorato al Patrimonio in via praticamente amicale.
Secondo questi approfondimenti assessori e dirigenti del dipartimento in questione avrebbero veicolato affitti di favore ad alcuni inquilini. In un caso specifico il pm Alberto Galanti ipotizza l’abuso d’ufficio e ora è alle prese con un lungo elenco di fabbricati ceduti a prezzi di favore. Primo fra tutti il Circolo degli Artisti che dopo aver allevato un paio di generazioni di rapper locali (Er Piotta ha studiato lì) s’è scoperto esentato dal canone. Per questa vicenda in particolare sono già scattate le iscrizioni sui registri della Procura.
Altro caso è quello della manutenzione degli immobili (che include pulizia e ristrutturazioni) in passato affidata alla Romeo e oggi alla Prelios: sul punto c’è un’inchiesta del pm Corrado Fasanelli che sta accertando le modalità con cui è stato dato l’incarico.
Nel frattempo il Campidoglio ha creato una piccola task force per individuare le irregolarità. Anche queste verifiche saranno allegate all’esposto. Il Comune già parla di «lettere di sfratto» in effetti. Ma i sindacati degli inquilini ricordano che «lo sfratto è deciso dai giudici, non dal Comune ».