Corriere 4.2.16
Unioni civili
Renzi punta a ottenere un sì alla legge senza stralci
Contro gli agguati La tregua raggiunta ieri tra tutti i partiti permette di sventare agguati parlamentari sul voto segreto
Se
la tregua regge, la prossima settimana la riforma firmata dalla
senatrice del Pd, Monica Cirinnà, sulle unioni civili potrebbe essere
approvata dall’assemblea di Palazzo Madama: compresa l’adozione dei
bambini da parte delle coppie omosessuali. L’accordo raggiunto ieri dai
capigruppi dei partiti per «tagliare» gli emendamenti sventa il rischio
dell’ostruzionismo; e dunque la prospettiva di un Parlamento inchiodato a
tempo indefinito su questi temi, mentre altri premono.
L’ipotesi
di richieste di voti segreti a ripetizione è ridimensionata. Il numero
sarà limitato e il più possibile concordato: al massimo trenta, sembra
di capire. In cambio, il Pd ha rinunciato a presentare il suo, che li
avrebbe fatti decadere tutti, acuendo però le tensioni e la prospettiva
di ritorsioni. È una questione di metodo, che non toglie nulla alle
profonde divergenze sulla legge. Anzi, i toni si sono ulteriormente
inaspriti sul fronte di chi la osteggia nelle stesse file del governo.
Ma
non affrontare l’Aula programmando tranelli e forzature regolamentari
permette a tutti di giocare a carte più o meno scoperte; e di trarre
vantaggio da questa operazione.
Comunque vada, il Pd di Matteo
Renzi potrà rivendicare di avere tentato fino in fondo di ottenere il
«sì» del Senato: prospettiva che da ieri appare più probabile. Nei voti
palesi i numeri per avere il «via libera» ci sono, grazie all’asse
stabilito col Movimento 5 Stelle. Quanto al Nuovo centrodestra di
Angelino Alfano, alla Lega Nord, a parte di Forza Italia e a qualche
«obiettore di coscienza» del Pd, potranno rivendicare di avere votato
«no».
E una volta ottenuto il placet di Palazzo Madama,
probabilmente entro la settimana prossima, alla Camera tutto sarà in
discesa. Tra l’altro, bisogna capire se uno scrutinio segreto
affosserebbe o aiuterebbe il governo. Circola la tesi maliziosa secondo
la quale comunque Renzi sarebbe aiutato anche da chi si dichiara
contrario alla Cirinnà. Ma si entra nel terreno delle illazioni; anzi,
ai confini della provocazione. L’unica cosa evidente è che nessuno pensa
di arrivare a far cadere il governo puntando sulle unioni civili; e che
il Pd non ha intenzione di stralciare o cambiare il capitolo sulle
adozioni, perché teme un ripensamento sull’intera riforma.
Vuole
invece intestarsi una legge «di sinistra» in vista del voto
amministrativo di primavera, come il M5S. D’altronde, considera la gente
del Family Day più vicina al centrodestra. Alfano chiede al Pd di
riflettere prima di dire «no» alle modifiche, avvertendo che un voto
Pd-M5S sarebbe «traumatico» per la maggioranza. E il ministro della
Salute, Beatrice Lorenzin, pure del Ncd, arriva a definire la parte
della legge che permette le adozioni e la pratica dell’utero in affitto
«ultra prostituzione». Parole discutibili: presagio, forse, di una
sconfitta. Se la tregua regge.