mercoledì 3 febbraio 2016

Corriere 3.2.16
Il guaio di Hillary? Gli americani idealisti
di Maria Laura Rodotà

Hillary Clinton era l’idolo delle donne che in America vanno sempre a votare: affaticate, complessivamente moderate, del ceto medio e di mezza età. Quelle donne ora sono spesso senza lavoro o con tre impieghi precari per sopravvivere; magari danno la colpa alla deregulation finanziaria dell’era Clinton (Bill). Non le hanno dato una vittoria vera neanche in uno stato di brave signore come l'Iowa e la più clintoniana delle editorialiste, Gail Collins del New York Times, racconta come non convinca più neanche molte afroamericane e latinas, cruciali per sconfiggere Bernie Sanders nel Sud e nel West. Clinton aveva perso il voto giovane già nel 2008, contro Barack Obama. Ma i dati dei caucus con voto palese in Iowa sono micidiali: hanno votato Sanders il 65% degli elettori nella fascia 30-39 anni, l’81 dei 25-29enni, e l’86 di quelli tra i 18 e i 29. «Perché? Perché la campagna di Hillary è su Hillary. Quella di Bernie è sull’America da strappare agli interessi degli ultraricchi», scriveva ieri Robert Reich, economista già segretario al Lavoro di Clinton, Bill. Mentre la testa d’uovo obamiana Cass Sunstein si preoccupa del «nuovo idealismo» dei giovani che potrebbe tarpare Hillary. «La più qualificata come comandante in capo, la peggiore come candidata». Ora deve affrontare una probabile sconfitta in New Hampshire, vedere come va lo scandalo delle email, poi si vedrà (nessuno sa come andrà).